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Grano di Aleppo, l'oro giallo della Valdaso. Le 70 aziende del biodistretto: miscuglio digeribile che aiuta anche il terreno

14 Marzo 2025

FERMO - Si consolida e vuole crescere il Biodistretto Picenum, un sistema di filiera composto da 70 aziende agricole e 12 comuni, oltre a ristoranti e agriturismi. Un incontro durante Tipicità ha permesso di focalizzarsi sul tema del grano, in particolare sull’Aleppo.

A coordinare il tutto, al fianco del presindete Enzo Malavolta, è Cristina Murri, biologa: “Siamo impegnati in un nuovo progetto, finanziato dal Masaf e della durata di due anni:  'Viaggio nel Biodistretto Picenum' biologico locale. Un periodo in cui promuoveremo i prodotti biologici e il territorio”.

Il grano di Aleppo è un elemento che unisce diverse realtà fermano-picene e che porta con sé diverse qualità. Come conferma il genetista Salvatore Ceccarelli: “Tutto ruota attorno all'importanza della biodiversità, che rappresenta l'arma più economica ed efficace per combattere il cambiamento climatico. La biodiversità è diminuita nel corso del tempo, da 250 mila specie conosciute, si è passati a 7 mila specie usate come cibo dall'uomo”.

Per gli agricoltori, è necessario riportare biodiversità in agricoltura: “Bisogna promuovere la diversità tra ecosistemi, aumentare il numero di specie coltivate, coltivare miscugli caratterizzati dalla varietà delle piante. Il miscuglio di Aleppo, l'ho fatto con 1600 tipi di orzo. Dietro tutto questo, ci sono 200 anni di ricerche che hanno dimostrato i vantaggi per la salute derivanti dall'uso di questo miscuglio”.

Pasta, pane e prodotti da forno ottenuti dalla farina prodotta con il miscuglio di Aleppo sono caratterizzati dall'alta digeribilità. Ad illustrare i vantaggi del miscuglio di Aleppo, la genetista Stefania Grando: “Questi miscugli contengono migliaia di piante che sono tutte diverse l'una dall'altra e che arricchiscono la produzione. Tra i vantaggi per il consumatore c'è quello di un prodotto ad alta digeribilità, utile al benessere dell'organismo, consigliato per chi ha intolleranze, in particolare al glutine. Inoltre, con il miscuglio di Aleppo, per l'agricoltore c'è una riduzione dei costi di coltivazione e il vantaggio della riproduzione del seme all'interno della propria azienda”.

Le Marche sono una regione bio, lo sa bene l’assessore Andreea Maria Antoni, che segue e supporta il distretto: “Quello che state facendo è molto importante. Quando si parla di biologico in agricoltura, non si può prescindere da due termini, salute e qualità. Il biologico ha riscontri positivi sulla salute dei nostri terreni, anche per problematiche di dissesto idrogeologico e di prevenzione dei pericoli. In base ai dati, siamo la terza regione in Italia per suolo agricolo regionale coltivato a biologico. Sono dati importanti. La Regione ha un'attenzione molto particolare verso le misure agroambientali e verso tutte quelle azioni che vedono la pratica del biologico come una delle più sostenute. Meglio trattiamo il territorio e meglio trattiamo noi stessi e la nostra salute”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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