L’avvocato Massimo Di Bonaventura interviene a nome della famiglia Gobbi, titolare dell’azienda Toolk (nella foto l’amministratore Luigi Gobbi).
*Desideriamo esprimere il rammarico per le parole che vengono riservate dal sindacato, offensive e certamente non meritate, a un imprenditore che ha dato lavoro, per anni, a centinaia di dipendenti, ma che oggi si trova in gravissima difficoltà.
Un’azienda costretta a chiudere con i licenziamenti dei propri dipendenti è un dramma per tutti, anche e soprattutto per l’imprenditore coinvolto e per la famiglia che mai ha ricevuto la solidarietà, analoga a quella oggi prestata ai dipendenti, da nessuna parte politica quando sono costretti a interrompere l’attività o nella fase di crisi aziendale che preludeva ad una definitiva chiusura.
Una situazione compromessa e gravissima che non ha mai fatto perdere di vista comunque la sorte dei lavoratori, per anni impegnati in un progetto imprenditoriale che li vedeva coinvolti come dentro una famiglia, volti alla creazione di “ricchezza“ per gli stessi e per l’azienda.
Oggi la famiglia sta facendo tutto il possibile per sostenere i propri dipendenti, nella sofferenza di aver perso ogni cosa e di non poter intervenire in maniera concreta per far ripartire l’attività.
I dipendenti hanno oggi diritto a tutti i sostegni del caso, nonostante la cessazione dell’attività e spetta ora ai sindacati intervenire in questo senso, richiedendo alle competenti autorità le indennità dovute ai lavoratori e tutte le retribuzioni mancanti che meritano, compreso il TFR, dentro una situazione che vede la stessa famiglia Gobbi vittima di una crisi che non ha trovato soluzione e di certo non ha avuto mani tese da nessuna istituzione o parte politica.
*avvocato Massimo di Bonaventura
