FERMO - Brutta scoperta per un giovane fermano a cui, mercoledì scorso, sono stati rubati il drone e le apparecchiature per farlo funzionare, che aveva lasciato in macchina, coperti da altri oggetti.
Dopo essersi accordo che la portiera dell'auto era stata forzata e che il materiale, del valore di 2.500 euro, era scomparso, navigando nei siti specializzati nella vendita di apparecchiature professionali di quel tipo, il giovane ha trovato uno “stabilizzatore” che, per alcune caratteristiche, corrispondeva al suo. Per essere certo che fosse proprio quello, s'è dimostrato interessato a comprarlo, chiedendo altre informazioni e foto. Ha, poi, concordato un incontro con il venditore e, nel frattempo, informato il personale della Squadra mobile che s'è presentato nel luogo stabilito per definire l'accordo.
All’arrivo, il venditore, un ventenne residente nel Fermano, è stato fermato. I riscontri hanno confermato che l’oggetto in vendita era parte del bottino del furto. Il venditore ha dichiarato di averlo acquistato alcuni giorni prima a buon prezzo da un’altra persona, pensando di poter ricavare un guadagno dall'ulteriore cessione. Gli operatori della Mobile l'hanno accompagnato nella sua abitazione dove hanno trovato parte della refurtiva, compreso il drone e gli accessori rubati. Il venditore è stato denunciato per ricettazione di oggetti proventi di furto.
Pensava di aver fatto un affare e, invece, era stato truffato. Un giovane non del Fermano ha denunciato alla Questura di aver trovato su un sito web specializzato nella vendita di prodotti farmaceutici un'offerta di integratori a un prezzo vantaggioso. Dopo aver contattato la ditta e aver concordato l’acquisto, l'uomo ha effettuato il pagamento, ma, passate alcune settimane, il prodotto non è mai arrivato a destinazione, le comunicazioni si sono interrotte e ai numeri di cellulare riportati nel sito non ha più risposto nessuno.
Dopo aver capito di essere stato truffato, il giovane ha denunciato il fatto. Le verifiche incrociate sui numeri di telefono, sul conto corrente per il bonifico e sul responsabile del sito hanno permesso di rintracciare i presunti responsabili della truffa: tre persone del centro Italia, che sono state denunciate.
Venerdì scorso la Squadra mobile ha rintracciato un circa quarantenne del Fermano nei confronti del quale l’Ufficio esecuzioni penali della Procura di Fermo aveva emesso un ordine di carcerazione per l’esecuzione di pene concorrenti. L’uomo deve scontare la pena complessiva di quasi cinque anni per reati contro la persona e il patrimonio, commessi alcuni anni fa nel Fermano. Dopo averlo rintracciato, gli investigatori della Questura l'hanno condotto nel carcere cittadino.
Francesca Pasquali