MONTEGRANARO – In fiera, ma a marzo. “Una strategia pensata e ponderata con le aziende. Sono state decine le telefonate che in questi giorni si sono susseguite tra i vertici associativi e gli imprenditori”.
I calzaturieri cambiano i loro programmi dopo la decisione di Assocalzaturifici di posticipare il Micam. “Mai come questa volta necessario. Ne abbiamo discusso a lungo, non è mai semplice decidere di spostare l’appuntamento chiave, quello per cui ci si prepara per mesi e su cui si costruisce una fetta importante della propria strategia commerciale. Ma in queste condizioni – commenta Valentino Fenni, vicepresidente di Assocalzaturifici e presidente dei calzaturieri di Confindustria Centro Adriatico – non avrebbe avuto senso confermare la fiera a metà febbraio. Certo, se lo spostamento fosse stato di una settimana, non ci saremmo trovati d’accordo”.
Il Micam riempirà i padiglioni di Fiera Milano Rho dal 13 al 15 marzo, come sempre insieme con Mipel e The One. “Abbiamo raccolto le indicazioni del mercato e degli operatori e offriamo nuovamente una piattaforma in grado di mettere insieme tutto il sistema moda e proporre al pubblico internazionale dei visitatori professionali un'unica grande occasione di business in un momento di maggior serenità” sottolinea Siro Badon, presidente di Assocalzaturifici.
"Siamo consapevoli dell’esigenza sempre maggiore che gli operatori hanno di incontrarsi di persona, e siamo convinti che la nuova data possa portare ai risultati sperati" ha spiegato in una mail Paolo Borghini, direttore del Micam, agli espositori.
Chi al momento ha detto no allo spostamento è Lineapelle, che ha confermato le date di febbraio. Ma del resto il #BetterTogether ha in Micam e Mipel il cuore pulsante. La decisione di spostare la più importante fiera mondiale ha visto i marchigiani in pole position.
“La pandemia è in continua evoluzione, ma gli esperti ritengono che dopo febbraio la forza del Coronavirus come sempre si attenuerà e quindi dovrebbe tornare anche un po’ di serenità a livello internazionale. Se le persone stanno in casa, a chi vendiamo le scarpe? E poi c’è la questione Sputnik, che ora sembra andare verso una soluzione favorevole. Serve il riconoscimento e servono i corridoi di accesso per non bloccare i buyer russi, come avvenuto al Pitti”.
La moda ci prova, in ogni modo, a pensare positivo: “Noi – conclude Assocalzaturifici – a marzo garantiremo una rassegna dove il Made in Italy rappresenta la vetrina più importante, accompagnata dalle proposte internazionali più interessanti del mercato. Un mix vincente che attrarrà operatori qualificati in un clima di rinnovato entusiasmo”.
