FERMO – Il sogno di una regione a due ruote è ancora più concreto. Mentre prosegue il progetto ciclovia Adriatica, la regione Marche trasforma i diritti di sfruttamento (royalties) che competono alla Regione da parte dei giacimenti di idrocarburi in politiche ambientali.
La quota disponibile è di 1,6 milioni di euro (2017 e 2018): 828mila euro sono già stati destinati allo sviluppo delle infrastrutture di ricarica per mezzi elettrici mentre la rimanente quota di 816mila euro ora viene investita a favore della mobilità ciclistica attraverso un bando riservato alle amministrazioni comunali con un contributo aggiuntivo per i Comuni del cratere sismico. In particolare, l’obiettivo è di portare piste ciclabili nei Comuni sotto i 20mila abitanti.
Il nuovo bando regionale assegnerà ai piccoli Comuni contributi a fondo perduto per realizzare nuovi tratti di percorsi ciclopedonali, di connessione alla rete ciclabile regionale, attraversamenti ciclabili semaforizzati, sovrappassi o sottopassi ciclabili. Circa mezzo milione di euro verrà riservato ai Comuni con meno di 10mila abitanti e 316mila euro a quelli tra i 10mila ed i 20mila abitanti, con primalità più elevata per le aree del cratere sismico.
" Stiamo realizzando una rete di ciclovie che copre l'intero territorio marchigiano, collegando la dorsale adriatica con l'entroterra attraverso le principali vallate fluviali. Promuovere l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano e turistico rappresenta un investimento sulla salute delle persone e sulla qualità ambientale delle nostre comunità" commenta Anna Casini, vicepresidente della Regione.
Aggiunge poi l’assessore ai Trasporti Angelo Sciapichetti: “Crisi economica e sisma hanno dimostrato la necessità di creare nuove forme di sviluppo economico dei territori, soprattutto nel settore del turismo e la mobilità sostenibile è uno di quei fattori vincenti che rendono attrattive le Marche, generando un volano di opportunità che va colto con interventi mirati e condivisi localmente”.