FERMO - “Quando per il reato non si riesce a dimostrare il dolo e quindi diventa un reato colposo, ha termini di prescrizione molto più bassi” è la frase del ministro Alfonso Bonafede che ha mandato in subbuglio tutto il sistema giudiziario e didattico italiano. perché profondamente sbagliata. A tal punto da provocare una richiesta di dimissioni da più ordini degli avvocati, a cominciare da quello di Palermo.
Ora si aggiunge anche Fermo che nella seduta di ieri ha deliberato una richiesta molto chiara: “Considerato che le esternazioni del Ministro, che è anche un avvocato, denotano una chiara carenza delle più elementari nozioni del diritto, richieste sin dai primi anni del corso di laurea in Giurisprudenza e che dette esternazioni, diffuse nel corso di trasmissioni televisive, ingenerano nella collettività, confusione, disinformazione ed errati convincimenti su aspetti della legislazione penale, oltre che sul fondamentale ruolo degli Avvocati, chiediamo le sue dimissioni immediate e irrevocabili”.
Parole chiare che si aggiungono a quelle del Codacons, “riteniamo che un Ministro della giustizia debba conoscere i concetti basilari su cui si fonda il nostro ordinamento giudiziario”, e di tanti commentatori e legali.
I timori tra gli avvocati sono enormi: “Nonostante tale situazione, il ministro Bonafede intende “riformare” la giustizia italiana e che, con suddette premesse, il pericolo di andare incontro a modifiche illogiche, se non contra legem, è altamente concreto. È evidente invece l’assoluta inadeguatezza del Ministro a ricoprire un ruolo così importante, che richiede la conoscenza dei principi fondamentali della Costituzione e del diritto” proseguono gli avvocati fermani guidati da Stefano Chiodini. Dalla delibera interna alla missiva agli onorevoli del territorio, l’Ordine si espone.