di Raffaele Vitali
PORTO SANT’ELPIDO – Tanti imprenditori e tanti politici hanno risposto alla chiamata della Confartigianato e del suo presidente Lorenzo Totò.
‘Quali strumenti utili per le imprese? “Vogliamo far capire agli artigiani le prospettive della ripartenza, che sono reali. Stanno arrivando i fondi del Pnrr e quelli del settennato europeo. Vogliamo garanzie dalla regione sulla velocità di arrivo dei fondi. Siamo di fronte alla ripartenza. Abbiamo scelto settembre perché simbolo del lavoro post estate. Vogliamo dare fiducia agli artigiani”.
Artigiani che hanno ricevuto i primi segnali incoraggianti: “Penso alla fiera calzaturiera in Germania. E a breve avremo il Micam. La stagione turistica è stata ricca. L’artigiano – riprende Totò - non vuole sentire parlare di negatività, ha sempre pensieri positivi. Ma servono nuove prospettive”.
E azioni concrete che vanno oltre la decontribuzione del 30%: “Potrebbe fare bene, ma l’artigiano alla fine si muove comunque. La concorrenza può pesare, ma non possiamo piangerci addosso. Serve una sopravvivenza collettiva che parte dal commercio, passa per la ristorazione e arriva alla calzatura, che ha i numeri più grandi degli occupati”.
Tra le richieste che Totò avanza c’è anche quella del credito: “L’unico strumento utile è stato Unico insieme con la Camera di Commercio con finanziamenti limitati, ma arrivati in due settimane. Non ha senso quindi parlare di costi per Unico, i pro sono assolutamente superiori. Per le risorse statati sono servizi mesi. Chiaro che le banche devono tornare a fare davvero credito premiando la storia dell’azienda e la serietà di un imprenditore che può avere difficoltà nel ripartire”. Se poi a tutto questo si aggiungono anche le infrastrutture, scogliere e mare-monti in primis, tutto diventa più facile.
Ne è conscio Francesco Acquaroli, presidente della Regione, che non è voluto mancare all’appuntamento con gli artigiani. È questa la nuova linea della Regione, “ascoltare, riflettere e agire” ricorda il consigliere Marco Marinangeli. E così, con il governatore ci sono tutti i vertici territoriali del centrodestra, in particolare di Fratelli d’Italia. E ovviamente Andrea Putzu, presidente della commissione chiave, tra turismo e sviluppo economico. “I fondi Fesr dovranno agevolare le assunzioni e il rilancio, soprattutto far sì che i giovani che vogliono aprire imprese trovino la strada più semplice. Pensiamo alla Zes, ci stiamo lavorando con Castelli. Non possiamo rischiare concorrenze sleali da chi ci è vicino”.
Le parole di Putzu sono precise per Acquaroli, che aggiunge: “Il Covid ha impattato in maniera forte, ma l’autunno lascia buone speranze. Abbiamo una capacità superiore di affrontare la pandemia. Ci aspettiamo con vaccino, cure domiciliari e strumenti che in questo anno sono stati aggiunti, di poter iniziare a programmare il settennato europeo. Concertare e rilanciare la manifattura del calzaturiero è una priorità, come sappiamo che credito e liquidità sono due mezzi”.
Ci crede anche Paolo Marini, direttore del Confidi unico: “Le banche saranno sempre più attente al merito. Sarà necessario il Confidi sempre più. C’è necessità di riformulare la struttura del debito delle imprese per far sì che si possano riprendere e aiutarle ad aggregarsi”.
Tanto sul tavolo della Regione, che riceve stimoli ogni girono da ogni associazione. E per finire anche dal sindaco, padrone di casa, Nazareno Franchellucci: “Siamo uno dei pochi distretti a livello nazionale che sta ancora beneficiando di normative come il blocco dei licenziamenti e la cassa in deroga. Tutto ciò che c’è domani davanti a noi a livello produttivo è tutto da verificare. In particolare dobbiamo capire come reagiscono i mercati internazionali (su cui Acquaroli ha promesso ulteriori investimenti, ndr). Mentre noi uscivamo dalla crisi pandemica, i nostri acquirenti ci entravano in maniera profonda. Ora, cosa accadrà? La scommessa da vincere è in primis della politica, a livello regionale e nazionale, nell’usare al meglio le risorse straordinarie. Mi piace l’approccio di ascolto della regione, l’importante è che soprattutto per le infrastrutture poi si prenda una decisione, non è più possibile che una singola amministrazione possa bloccare lo sviluppo di un territorio”.