FERMO – Ci sono 25 miliardi sul tavolo del Governo. Tanto vale il maxi decreto. Che lascia però più di un dubbio, soprattutto tra gli artigiani. “È solo un primo passo. Bene l’estensione della cassa integrazione in deroga e ammortizzatori sociali per tutti, ma esprimiamo forte contrarietà sul resto dei provvedimenti: per le partite iva i 600 euro una tantum sono utili ma non decisivi e per le imprese parliamo di semplici differimenti delle scadenze di pagamento. Come si può pensare di rialzare la testa quando saremo finalmente fuori dall’emergenza? Le risorse – chiarisce Paolo Silenzi, presidente Cna Fermo – seppure importanti e vitali per sanità e protezione civile, non saranno sufficienti a proteggere lavoro autonomo e piccole imprese, ci vogliono interventi adeguati alla drammatica gravità della situazione.”.
Stessa lunghezza d’onda per il presidente regionale della Cna, Gregorini: “Non possiamo che considerare, quindi, il decreto come l'inizio di misure più durature e robuste che diano maggiore liquidità alle imprese a partire dalla riduzione dei carichi fiscali e contributivi innalzando la soglia dei 2 milioni di ricavi per la sospensione dei pagamenti- continua Gregorini-. Le risorse messe in campo sinora, per quanto importanti, appaiono sproporzionate rispetto all'enormità dei danni che stiamo sopportando e che sono destinati a moltiplicarsi se l'emergenza dovesse protrarsi per mesi, con effetti drammatici per i livelli produttivi e l'occupazione del paese. Ci sarà quindi presto bisogno di una manovra di ulteriore stimolo e sostegno all'economia di proporzioni mai sperimentate in precedenza".
In conclusione, per gli artigiani bene le prime mosse ma “gli interventi vanno indirizzati con maggiore incisività a favore del lavoro autonomo, delle attività di minore dimensione e delle filiere come turismo, trasporti, ristorazione, cinema e cultura.
@raffaelevitali