Da consigliere della Provincia di Fermo sono estremamente preoccupato per come si stanno organizzando le scuole della provincia e, in particolare, quelle del capoluogo per la riapertura.
Come sappiamo, nonostante le notizie e le informazioni che arrivano istituzionalmente dal Governo siano piuttosto confuse e, a volte, contraddittorie, dovremo comunque fare i conti con distanziamenti tra i ragazzi e organizzarli in modo da non creare rischi per la salute e per il proseguo dell’attività scolastica.
Sappiamo anche, però, che gli spazi sono limitati, a volte le aule sono anguste e, in alcuni casi, le aree scolastiche sono ridotte per motivi esterni all’attività didattica. È il caso del Liceo Scientifico Calzetti Onesti di Fermo, sulla cui struttura insiste un cantiere da tempo ed è pensabile che rimanga attiva ancora a lungo. Il cantiere limita però gli spazi a disposizione dei ragazzi e la loro capacità di muoversi senza creare assembramenti.
Sono problemi antichi, oggi soltanto acuiti dalla situazione legata alla pandemia, problemi che oggi non avremmo se la Provincia di Fermo avesse avuto la lungimiranza e la diligenza di intervenire sulle scuole di sua pertinenza in tempi normali; ma così non è stato, e ora aggiungiamo emergenze alle emergenze.
Come intende ora, la Provincia di Fermo, limitare i rischi e attenersi alle disposizioni anti-covid? Considerando che siamo a poco più di due settimane dall’inizio delle lezioni, credo che le mie preoccupazioni siano più che legittime.
Credo la Provincia di Fermo dovrebbe provvedere e rassicurare gli studenti e le loro famiglie con celerità.
Gastone Gismondi