FERMO – Le sue scarpe sono ai piedi delle star di mezzo mondo, che siano artisti che salgono sui palchi per cantare o giocatori di basket della Nba, ma come tutti combatte con il caro energia. Gianni Gallucci, calzaturiero alla guida dei Giovani Imprenditori di Confindustria Fermo, lancia l’allarme: “Continuare a fare impresa in Italia è diventato insostenibile, iniziare da zero è impossibile, non abbiamo ricambio generazionale e i distretti stanno morendo. La politica sta a guardare le imprese che dovranno chiudere".
Parole dure dette all’Adnkronos per uno degli imprenditori che crede nel made in Italy e nelal produzione a chilometro zero. “Nel nostro piano aziendale è prevista l’apertura di un atelier a New York entro il2025, ma tutto incide in negativo sul distretto e il suo potenziale: pandemie, guerre, sanzioni, aumenti in bolletta e mancanza di manodopera”.
Ma non basta, ora c’è un altro peso sulle spalle dei calzaturieri: “Il raggiro per le aziende del settore moda l'Agenzia delle entrate, con disposizione retroattiva fino al 2015, sulla base della confusionaria normativa prodotta da Mise e Mef. Esclude le aziende del settore moda dal credito di imposta per la ricerca e sviluppo, in altre parole nuove collezioni o campionari che presentano elementi di novità rispetto alle precedenti non vengono considerate come ricerca e sviluppo perché non danno luogo ad una novità assoluta poiché contemplano il principio della ripetitività del prodotto" prosegue Gallucci.
Il sistema non riconosce la moda come un sistema che fa ricerca e sviluppo. “La beffa finale è che questa disposizione è retroattiva, quindi ci sono decine di aziende che dovrebbero restituire il credito d' imposta relativo ad investimenti, che possono raggiungere milioni di euro per le stesse aziende, già effettuati anche con contributi erogati. Aspettiamo chiarimenti del nuovo ministro dello Sviluppo economico. Dov’è la politica? È ora di rendersi conto che così si uccide un settore chiave e caratterizzante dell’Italia”.
r.vit.