Prima notizia: gli scout sono puntuali e anche i candidati sindaco di Monte Urano: Andrea Leoni, Moira Canigola e Claudio Moretti. Il confronto pubblico ha richiamato una vera folla in piazza della Libertà. Merito dei giovani vogliosi di incidere sulla comunità. A rappresentarli, per aprire l’incontro, Sonia e Matteo, capogruppo scout, e Noemi per l’Azione Cattolica “Ci ha guidato la chiamata comune all’impegno sociale. Abbiamo creato un gruppo di ascolto ed è nato un documento, ‘Impegno educativo’ con una serie di temi che riguardano la comunità”.
A gestire la serata è il sociologo Massimiliano Colombi: “Abbiamo voluto la piazza come luogo di dialogo. Metterci la faccia è sempre qualcosa di eroico, la gratitudine della comunità deve esserci per tutti i candidati sindaco e al consiglio comunale”.
Il tema centrale è l’educazione, sotto tante sfaccettature. Si parla di povertà culturale, di casa di comunità. Due ore di confronto, unito alle domande finali da parte dei giornalisti, che ha portato alla firma del documento, posizionato su un maxi cartellone.
L’incontro ha seguito alla perfezione i valori dei promotori, per cui nessun colpo basso, massimo rispetto e fin troppa pacatezza. Difficile anche dire cosa differenzi davvero i re candidati al termine della serata. Di certo per tutti il cinema Arlecchino è una priorità. Ma con modalità e anche fini differenti.
“Noi crediamo nei giovani, vogliamo ridare veloce ai giovani. Quando avevo 19 anni mi hanno dato la possibilità di guidare una associazione. Qui non si vive male, ma manca un indirizzo politico che dia speranza” esordisce Leoni che ha rotto il ghiaccio, nel vero senso della parola visto il vento freddo che ha segnato la serata. “Abbiamo lavorato in questi anni peer i giovani, ma possiamo fare di meglio. Nascerà una casa della cultura, dei giovani con spazi di coworking. E li portiamo dentro il centro storico per creare un distretto del benessere” ribadisce Moira Canigola. “Un patto con la comunità non si può che firmare con i giovani a cui garantiremo luoghi come quello del cineteatro” l’inizio di Moretti.
I temi proposti da giovani, via Colombi, hanno riguardato anche il delicato tema delle dipendenze. “Devo dire che questo tema il Comune lo affronta da tempo graie all’Ambito XX. Ma possiamo lavorare sulla prevenzione, dobbiamo permettere ai giovani di realizzarsi”. Per la Canigola “serve un patto sociale tra i vari attori della comuni. L’età i cui si arriva ad avere i primi rapporti con alcool e tabacco si sta abbassando. L’ordinanza al parco fluviale per il ‘no alcol’ no fa comodo, come non organizzare la festa della birra. Poi però chiediamo azioni. Lavoreremo anche con le famiglie”. Tranchant Leoni: “A volte le dipendenze nascono nella noia. Noi vogliamo rendere autonomi i giovani, gli diamo lo start, poi se la giocano. Da qui lo sviluppo di tre case di comunità per fasce under 20 differenti”. Tre case di comunità, ognuna per fascia d’età, aa prima fino ai 12 ni, uno fino ai 16 e una fino ai 20 anni”.
Alla fine tutti e tre dovranno impegnarsi per cambiare il sentiment dei monturanesi che Colombi riassume in poche parole: “Il pensiero di chi ha voluto questo confronto è che questo non è un paese per giovani, manca il lavoro, mancano collegamenti e c’è una comunità che giudica e non aiuta”.
Il lavoro verrà di certo aiutato dall’Igp, ci crede la Canigola, ovviamente visto che ha seguito tutto l’iter, ci punta Leoni, che ha il promotore Craia nella sua compagine. Lo abbina a un rilancio dell’area industriale Moretti. Uno dei tre candidati dovrà lavorare coni giovani. “Ma cosa significa giovane per voi?” chiede Francesco a nome dell’Azione cattolica. Per Leoni “la parola chiave è futuro”, per la Canigola “è la forza di vivere e andare avanti”, per Moretti “è entusiasmo”.
Sorridono, non tentennano, ogni tanto vanno fuori tema, ma è l’unico modo per inserire alcuni punti del programma, andando oltre le tematiche ‘sociali’ del confronto. Alla fine, prima dell’appello al voto, un passaggio sugli anziani che più o meno tutti porteranno in centro con trasporti pubblici gratuiti dalle varie frazioni. Poi c’è chi realizzerà un centro diurno, chi unendo giovani e anziani in attività, chi aumentando i servizi sanitari.
Quando si alzano, l’applauso è per tutti. Ha ragione Colombi: chi ci mette la faccia merita rispetto. Che poi bisogna guadagnarsi amministrando, senza mai dimenticare il motto dell’incontro, scritto anche sula matita donata ai tre candidati, simbolo del voto: So-Stare a Monte Urano si può”. “Sostare, quindi fermarsi, ma anche imparo a starci. La mattia ci ricorda che possiamo farlo tuti insieme” concludono gli organizzatori.