PORTO SANT’ELPIDIO - “Manca il personale”. “Non è facile trovare giovani motivati”. “La stagionalità è complessa”. Ecco alcune delle frasi più ascoltate durante l’estate, lato datore di lavoro, che fosse un ristorante, un bar o uno chalet.
“Ma non è sempre vero, ve lo assicuro. Noi abbiamo trovato diversi ragazzi che avevano voglia di lavorare”. E che soprattutto erano pronti a imparare e crescere. A parlare è Petra Feliziani, titolare insieme con le due sorelle Deborah e Rebecca, della gelateria Punto Gelato sul lungomare di Porto Sant’Elpidio.
“Noi ne abbiamo inseriti cinque nuovi nella squadra. Età tra i 17 e i 20 anni. Certo – prosegue Feliziani - la ricerca non è stata breve, ma sono partita per tempo, parlando anche con gli studenti. C’è chi si è fatto avanti dicendo ‘sarà la mia prima volta, ma voglio imparare’. E noi l’opportunità gliela abbiamo data”. Così negli intensi mesi estivi, e qualcuno di loro ci chiede ancora se può venire a lavorare magari per coprire gli orari aperitivo che sono andati molto bene questa estate”.
Fortunati in casa PuntoG? “Tanti colleghi mi hanno chiesto se ‘avevo qualcuno in più’. Sta di fatto che ci sono tante ragioni dietro al scelta di un ragazzo, a volte basta che abbia lavorato nello stesso posto uno che conosce e viene attirato. Quindi è importante creare il buon ambiente”.
Ovviamente “tutti in regola con contratti”. C’è chi arriva e magari chiede qualcosa di troppo, ma poi se ha voglia, ascolta il titolare e inizia. “Chi inizia spesso sa che deve crescere. Poi se uno cresce velocemente, lo stipendio va di pari passo. Questo spetta anche al titolare capirlo e quindi saper tenere il dipendente. Non facciamo contratti giornalieri, si parte con un mese e poi lo stagionale, da aprile a settembre”.
Come in ogni ambito, si possono incontrare delle difficoltà. “L’aspetto più complicato all’inizio per i giovani è il rapporto con il cliente. La manualità si impara, anche perché sono seguiti dal titolare. La sala ha un forte impatto. E poi c’è il discorso ‘fatica’. Soprattutto all’inizio, poi però l’entusiasmo vince, hanno voglia di mettersi alla prova e confrontarsi con quello che hanno magari studiato a scuola”.
C’è poi la complessità di azione del datore di lavoro. “Più ce una difficoltà, parlerei di cose d fare. Che sono tante, soprattutto se devi inserire figure nuove. Per questo è fondamentale mantenere qualcuno più esperto, stagione dopo stagione. Ma è chiaro che lavorando solo d’estate è più complicato. Bisogna proprio conquistarli e fargli amare l’ambiente oltre che il lavoro. E a noi accade. Per quanto riguarda invece le pratiche da compilare, meglio non dire nulla” conclude Petra Feliziani.
Raffaele Vitali
