Quale ruolo devono avere i giovani nelle grandi squadre? Ma soprattutto, come relazionarsi con i giovani. Un grande allenatore come Cesare Pancotto, oggi assistente a Napoli dopo una vita in prima linea, ripete sempre: “I giovani hanno diritto di sbagliare, no di fare lo stesso errore”. Vale in ogni campo, sia chiaro. Ma ancora di più nello sport. E Pancotto è uno che di talenti ne ha cresciuti e lanciati negli ultimi anni.
Per uno come Ettore Messina, che con Scariolo divide la palma di numero uno dei coach di serie A, il messaggio è un po’ più duro. Ma questo non significa non crederci, tanto che Mirotic, la nuova stella del campionato italiano, Mvp dell’Eurolega 2022 ora in maglia Armani, venne lanciato proprio da Messina a 19 anni nel quintetto del Real Madrid. “Un ragazzo molto religioso, empatico, legato alla famiglia: si pone bene con tutti, è tutto tranne una super stella ma in campo ha il killer instinct. Di certo il fatto che io l’abbia lanciato ha influito sul suo arrivo” ha sottolineato Messina.
Un ricordo storico che serve anche per i giovani comprati in estate, da Caruso a Bortolani. “Ne ho lanciati tanti nella mia carriera - ricorda Messina -, penso a Ginobili, Jaric e Bargnani. Io i giovani bravi li faccio giocare, ma devono stare in campo con personalità. Se hai bisogno del pannolino, non puoi giocare”.
Giovani ne ha anche coach Buscaglia a Pesaro. Li sta crescendo ed educando, insieme agli americani, che sono più esperti del passato. Non avranno vita facile, ci sono almeno otto squadre con budget doppi rispetto a Pesaro. Ma non tute hanno pivot rapidi e un giocatore tattico come Valerio Mazzola che dopo il grave infortunio nel momento clou della passata stagione vuole tornare a dominare dentro e fuori il pitturato.
Per loro è stata presentata una maglia speciale oggi da Prodi Sport, il negozio di rifermento per il modo Vl. La nuova City ID sarà indossata durante la preseason, a cominciare dalla sfida di domenica a Faenza contro la Virtus Bologna. Realizzata dalla Erreà.
Soddisfatto Giovanni Prodi, titolare del negozio: “Una maglia che incarna l’anima di Pesaro e racconta 35 anni di Erreà. Una canotta super leggera, ma al contempo morbida. L’acronimo Psr ricorda la città”. Una maglia da comprare e conservare, come gli abbonamenti che sono linfa vitale per la società e che, ricorda il giovane veterano Visconti, hanno un ruolo chiave perché “il sesto uomo siete voi”.
Raffaele Vitali