di Francesca Pasquali
RIPATRANSONE - I volti dei rifugiati. E quelli di chi li ha aiutati a integrarsi e ad essere autonomi. Si chiama “L’inclusione ha un volto” il progetto della cooperativa On the road, realizzato per la Giornata mondiale del rifugiato e presentato ieri a Ripatransone.
Comune che, dal 2007, ha accolto e contribuito all'inclusione sociale di circa 250 rifugiati, molti dei quali hanno trovato un lavoro, si sono creati una famiglia e ricongiunti con i famigliari, in Italia o in altri paesi d’Europa.
Una campagna che vuole essere uno stimolo per «riconoscersi in questi volti e mostrare cosa sia realmente l'inclusione: cioè la possibilità di ciascuno di noi di fare la differenza per qualcuno, vincendo i
pregiudizi e aprendo uno sguardo alle opportunità, le potenzialità e la ricchezza dell'altro».
Va nella stessa direzione, anche se con mezzi diversi, il Festival KA - Nuovo Immaginario Migrante, in programma il 27 giugno e l’1 e 2 luglio alla Mole Vanvitelliana di Ancona e all’Orto dei Pensatori di Macerata. Tre giorni di dibattiti sulle migrazioni e sul futuro interdipendente di umani e non umani, per la direzione artistica di Sabrina Maggiori e Valeria Bochi.
«Per la terza edizione – spiega Bochi –, abbiamo deciso di collocarci nella prospettiva più ampia di una nuova ecologia, per riconoscere che le categorie con cui l’Occidente ha costruito la propria relazione col mondo naturale sono, oggi, assolutamente inadeguate».