Le guerre nel mondo in corso in questo momento, sono ben 59 e l’invasione russa dell’Ucraina è solo l’ultimo di un lungo elenco di conflitti. Dall’Afghanistan, alla Libia, al Myanmar, alla Palestina, alla Nigeria, sono molte le popolazioni del mondo per cui il conflitto è la normalità.
“Tutte le persone costrette a fuggire hanno il diritto di essere protette e di ricostruire le loro vite, senza distinzioni. Anche la regione Marche fornisce e può sempre più fornire asilo, accoglienza e integrazione: ossia possibilità di imparare, studiare e avere accesso a percorsi di istruzione e inserimento lavorativo e sociale” spiega Rossella Marinucci, segreteria regionale della Cgil Marche.
Le Marche hanno accolto 5000 profughi ucraini dall’ inizio del conflitto, per i quali è scattata una importante rete di accoglienza all’interno delle famiglie. Prevalentemente donne, bambini ed anziani che si aggiungono ai 1820 migranti presenti nei centri di accoglienza e 1084 nei centri SAI della regione; numeri che attestano la percentuale di distribuzione dei migranti per la nostra regione al 3%.
E proprio in uno dei Sai più dinamici, quello della Media Valtenna, si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato. Domani, martedì, doppio appuntamento. Si parte alle 1830 in piazza A. Gramsci. La cooperativa Nuova ricerca res, che gestisce il Sai, ha invitato Michela Mercuri, esperta di Medio Oriente, scrittrice, docente universitaria di Geopolitica del Mediterraneo presso l’Università Nicolò Cusano. “Dialogherà – spiega il sindaco di Magliano, Pietro Cesetti, che nelle prossime settimane aprirà la prima biblioteca del paese - con i presenti su alcuni nodi irrisolti dell’area appunto Mediterranea, in una prospettiva che tiene conto degli attuali sviluppi della situazione internazionale”.
Dopo un’apericena offerto dal progetto SAI, alle 21:30 in piazza verrà proiettato “Open Arms. La legge del mare” di Marcel Barrena, basato su una storia vera nonché drammatica che sin dall’inizio mette a confronto le due facce del mare: quella dei bagnanti spensierati per cui il mare è un’evasione, uno svago, un piacere, e quella di chi vede nel mare l’unica via per costruire anzi immaginare una nuova possibilità di vita, anche a costo di perderla.