PORTO SAN GIORGIO – Intanto, i primi turni ha iniziato a giocarli. E stare nel tabellone di un 1000 importante come Miami per Elisabetta Cocciaretto è sempre una piccola medaglia. Al primo turno c’era arrivata dopo due brillanti, e non facili., vittorie durante le qualificazioni.
È scesa in campo contro Storm ‘Tempesta’ Sanders e l’australiana come uno tsunami si è abbattuta sulla tennista di scuola sangiorgese. Un 6-1 micidiale, anche inaspettato considerando che la Cocciaretto è numero 113 al mondo mentre l’australiana è 203.
Ma Elisabetta ha imparato a reagire, anche quando il servizio non l’assiste e nel secondo set del Miami Open non ha ceduto, ha costretto la Sanders a vincere, non bastava che fosse lei a perdere. Il 7-5 è una prova di orgoglio e anche di concentrazione. Solo che poi la ‘Tempesta’ è tornata e le gambe di Elisabetta, evidentemente più stanche, hanno ceduto il passo.
Il servizio è sceso e quando questo accade, visto che la Cocciaretto ha una seconda ancora non adatta alle grandi, le avversarie diventano implacabili nel fare proprio le palle break. Esce così di scena, ma ancora una volta al circuito ha detto: ‘io sto arrivando’.
Esce di scena anche l’altra marchigiana, Camila Giorgi. Lei, una veterana ormai del circuito, come spesso le accade è incappata nella sua giornata ‘no’ e ha perso contro una tennista decisamente più debole, la russa Samsonova. A completare la débâcle regionale c’è l’uscita di scena dell’ascolano Travaglia, superato in tre set dall’americano Tiafoe, 5-7 6-4 6-2.