di Raffaele Vitali
FERMO - Prima l'ispezione della Commissione rischio clinico della Regione Marche, poi la visita durata ore dei carabinieri del Nas per acquisire alcuni documenti e verbali relativi alla gestione dell’emergenza Covid.
L'ospedale Murri dopo le lettere dei sindacati è finito al centro di una doppia azione: da un lato i carabinieri chiamati ad accertare la regolarità di quanto avvenuto durante la seconda ondata della pandemia, dall'altro la Regione che con il presidente Acquaroli ha dato pieno sostegno alla gestione del direttore Livini ma vuole verificare quanto denunciato dai sindacati.
Al centro della visita della commissione c’è la necessità di capire come possa essere scoppiato il focolaio all’interno della struttura ospedaliera, un’azione questa condivisa con la stessa direzione dell’Area vasta 4, che durante l’ultimo periodo ha preso decisioni ‘emergenziali’ che hanno riguardato l’utilizzo del personale.
Scelte mirate a ridurre il contagio e a garantire la miglior risposta al territorio. Queste decisioni sono state contestate dai sindacati dei medici che hanno presentato un documento-esposto ai vertici sanitari e politici e alla Procura.
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