FERMO – A Pasqua regala la speranza. Questo potrebbe essere il messaggio dietro le ultime pubblicazioni della casa editrice Zefiro, guidata da Carlo Pagliacci, l’uomo dei colorir e dell’inclusione del mondo Mus-e.
Prendiamo due libri come modello, ma se ne potrebbero aggiungere altri, come quello già noto scritto da Samuela Baiocco dal titolo ‘Correre oltre me’ che racconta la forza, il coraggio e la serenità di una vita vissuta insieme con la propria disabilità
Il primo libro che Pagliacci consiglia sotto Pasqua è ‘Musi Lunghi’. “In un periodo come questo, pieno di ansie e incertezze sul futuro a causa della pandemia, se c’è qualcosa che nel proprio piccolo è possibile fare per far stare meglio gli altri, ma anche se stessi, è essere gentili” spiega l’editore. E proprio di gentilezza scrive Marco Moschini, autore del libro per bambini “Musi lunghi” illustrato da Manuela Morelli.
La storia è ambientata in un piccolo paese dove nessuno dice mai grazie, dove nessuno sorride, dove regno pugni e litigi. “Quando, in mezzo a quei musoni, nasce una bimba diversa, allegra, simpatica, questi la cacciano via. Lontana, la piccola conoscerà una nuova vita, fatta di amore, gentilezza e altruismo. Ma tornerà, e a quei musoni dei suoi ex concittadini qualcosa insegnerà. Chi scrive per i bambini fa il lavoro sporco della speranza, che è un lavoro difficile, perché il male è fico” sottolinea l’autore citando lo scrittore Tognolini.
Nel suo piccolo ‘Musi lunghi’ apre una riflessione su un mondo contemporaneo in cui il cattivo è di moda. “E invece – conclude lo scrittore - la gentilezza è come la neve che abbellisce tutto ciò che copre. Ma, essere gentili non è semplice, e la gentilezza ha tante sfaccettature. La gente pensa che per essere gentili basti dire grazie, prego, scusi tanto, mi dispiace, ma queste sono solo formule, mentre la gentilezza è sostanza, è forza, è coraggio: il coraggio di stare dalla parte di chi è escluso, per non farlo sentire solo”.
Il secondo libro è invece legato a una storia vera, al mondo del pronto soccorso, del medico in prima linea. E a raccontarla è il dottor Antonio Ciucani che ha guidato come primario il settore emergenza del Murri durante l’esplosione della pandemia. Il suo volume si intitola ‘Medici al fronte’, perché come in una guerra chi aveva indosso un camice bianco si è trovato ad affrontare un nemico che attaccava da ogni angolo senza farsi vedere.
“Un istant book ambientato nelle corsie del Pronto Soccorso dell’ospedale di Fermo ai tempi del lockdown” spiega Carlo Pagliacci. Il volume voleva essere la testimonianza di un tempo vissuto e superato, invece è un libro quanto mai attuale.
Molto è cambiato tra prima e seconda ondata: “Sul versante medico ospedaliero la preparazione è maggiore, migliore è la capacità di affrontare la patologia e il personale” spiega Ciucani. “Nella primavera scorsa la gente era impaurita, nessuno voleva entrare in ospedale per paura del contagio. Il numero degli accessi era crollato in maniera mai vista. Credo che molte persone siano morte a casa, con patologie che qui avrebbero potuto trovare risposta. Oggi, la media degli accessi giornalieri è di una sessantina”.
È cambiata la percezione, non la gravità della malattia: “Sono più sereno, anche se i problemi restano” conclude Ciucani con in mano il suo ‘Medici al fronte’. Due volumi molto diversi, ma che raccontano di un Paese che ha voglia di reagire, che sa di potercela fare, come dimostra da tutta la vita Samuela Baiocco, il sorriso vincente in tempo di pace e di guerra.