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Fusione di Comuni? Parla Enzo Mengoni: “Vantaggi ma anche interrogativi: puntiamo intanto ad unire più funzioni e servizi”

14 Gennaio 2025

FERMO - Il dibattito che si è venuto a creare circa unioni e fusioni di Comuni - con particolare accento sul distretto del cappello - è sempre attuale. Confartigianato Imprese interviene sul punto con il Presidente territoriale Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, Enzo Mengoni evidenziando l’importanza del lavoro in sinergia tra gli enti, per ottimizzare costi e servizi.

"Seppur consci dei tanti benefici che si vengono a creare con le fusioni, che sono auspicabili nell’interesse dei territori stessi, crediamo che lo strumento democratico del referendum sia ancora la miglior via per arrivare all’unificazione - afferma in una nota - piuttosto di imposizioni dallo Stato per quelle municipalità fino a 3.000 abitanti. Pensiamo che la consultazione popolare sia il mezzo più efficace per raggiungere una fusione che nelle Marche ha creato dal 2014 ad oggi otto realtà, tutte operative (v. schema fondo pagina). A livello nazionale dal 2009 sono state approvate 140 fusioni di Comuni, di queste 138 sono già operative e 2 lo saranno nei prossimi anni".

Quindi aggiunge: "Per ciò che riguarda la fusione tra Comuni e il percorso oramai intrapreso nel processo di razionalizzazione degli enti territoriali, resta il dubbio (o meglio il ragionevole timore) che a un rinnovato ed efficiente quadro economico-amministrativo indotto dalla fusione, vada ad affiancarsi un impoverimento identitario e uno smarrimento culturale soprattutto delle aree interne e meno popolose, che rischiano di essere non accorpate ma fagocitate dalle realtà comunali dotate di maggiore densità di popolazione".

Secondo Confartigianato la fusione porterebbe a vantaggi certi, perché conferisce sicuramente più forza e rilevanza politica al territorio, ma ad oggi non è ancora possibile definire con certezza il prezzo da pagare.

"Si tratta di un cambiamento sicuramente necessario che reca con sé benefici e problemi e che ad oggi si raffigura quale unica certezza proprio nella difficoltà di disegnare i contorni definiti degli uni e degli altri. - prosegue Mengoni - Ed è per questo che il percorso che tuteli da un lato gli aspetti di razionalizzazione organizzativa (e quindi economica) dei Comuni e dall’altro preservi la loro identità storica e culturale, sembra essere la gestione condivisa di diversi servizi.

Per questo pensiamo sia intanto utile incentivare lo strumento della convenzione per la gestione associata, che in Italia conta ben 5.314 enti comunali e interessa nelle sole Marche quasi un terzo della popolazione totale, spalmata su 122 Comuni. Del resto, già per legge nel 2010 è stato introdotto l’obbligo di esercizio associato per tutta una serie di funzioni fondamentali dei Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti (3.000 per quelli montani), attraverso il ricorso alle convenzioni o alle unioni. Tra le funzioni dei servizi attualmente condivisi in Italia abbiamo in primis amministrazione e gestione finanziaria (38,5% dei casi), polizia locale (14,1%), pianificazione urbanistica ed edilizia (12,3%), servizi sociali (10,3%), istruzione e servizi scolastici (7,9%)".

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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