*L'invasione russa dell'Ucraina sta determinando, con le morti e la distruzione che sempre accompagnano la follia della guerra, enormi conseguenze sociali ed umanitarie sulla popolazione civile, che sta fuggendo in massa dalle proprie città.
Un ingente flusso di persone è in fuga, per lo più ancora all'interno dei confini del paese ma che cercherà sbocco sempre più verso l'Unione Europea, come in queste ore sta accadendo in particolare al confine rumeno e polacco, ma anche verso quello moldavo e slovacco.
Già nei giorni precedenti più di 90000 persone erano fuggite dalla regione del Donbass varcando il confine russo, a conferma che a pagare le conseguenze più dure dei conflitti inter-imperialistici sono sempre per primi i cittadini inermi.
Il governo italiano, invece di portarci in guerra e strepitare sull'invio di truppe militari di Esercito, Marina e Aeronautica, stia dalla parte della pace e delle nostre Costituzione, e si renda davvero utile attivandosi per offrire concreto sostegno e accesso ai cittadini in fuga dal conflitto, attraverso l'adozione di misure di protezione già previste in sede UE da una Direttiva del 2001.
Come sta chiedendo , con un appello, la Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili, associazione composta da 43 organizzazioni della società civile italiana, occorre anche togliere l'Ucraina dall'attuale elenco dei Paesi di origine sicuri ,che rende quasi impossibile accedere alla procedura per il riconoscimento dell'asilo politico e garantire ai cittadini ucraini che vivono in Italia il rinnovo dei permessi di soggiorno, anche laddove gli stessi fossero scaduti.
Garantendo al contempo un accesso rapido alle procedure di ricongiungimento familiare affinché le persone possano raggiungere i propri parenti in Italia attraverso viaggi sicuri.
Alessandro Fulimeni, Servizio Rifugiati Fermo