FERMO – Chi vuole correre e inciampa, chi scatta quando serve e sorprende. Samb e Fermana, così vicine e così lontane, in tutto.
Il guerriero se ne va. Paolo Montero è stato esonerato, non è più l’allenatore della Sambenedettese, che dopo sette giornate è a tre punti dalla vetta.
La truppa argentina alla fine non ha fatto squadra con l’uruguaiano. Scelte di mercato difficili, prese dall’alto, un Colantuono come direttore tecnico e la piazza che cominciava ad animarsi. E quando a San Benedetto i tifosi rumoreggiano, poi il mare si alza e le onde di solito qualcosa si portano via. In questo caso è toccato a Montero.
Una piazza ambiziosa che non ha mai molta pazienza quella rossoblù. Un mondo ben diverso da quello canarino della Fermana, dove da tempo, però, si è scelto di vivere senza sognare. Ma è l’ideale per chi ha alle spalle una dirigenza che negli anni si è consolidata, mostrandosi a livello nazionale come seria, puntuale, pragmatica.
Sta poi all’allenatore cercare di trasformare quello che ha in mano in qualcosa di ancora più bello. Ma ci vuole tempo, come insegna anche questo campionato. Ma se c’è la pazienza, poi arrivano anche i risultati e soprattutto le scoperte, come quella di Boateng, che non segnava mai e che invece a Fermo, grazie al gioco di Antonioli corre, attacca, difende, passa bene il pallone e perfino segna. E siamo solo all’inizio.
r.vit.