PORTO SANT’ELPIDIO – Crollo totalmente inaspettato. Questo è stato quello del fosso dell’albero. Anche perché in passato di interventi ne sono stati fatti. Ma non sufficienti.
Nel 2018 Giorgio Marcotulli, allora consigliere di minoranza oggi capogruppo Fdi presentò una mozione “per la costituzione di un piano delle manutenzioni con lo scopo di analizzare, registrare ed evidenziare in maniera chiara, per patrimonio e infrastrutture, il loro stato conservativo, i costi di manutenzione e di gestione così da avere un reale strumento per una programmazione e pianificazione consapevole e non basata sul semplice consenso elettorale”.
Risultato? “La mia proposta fu bocciata e il risultato è che ci è stato lasciato un libro vuoto, tutto demandato alla memoria dei dirigenti nessun concreto strumento di programmazione se non un piano triennale delle opere pubbliche che si confonde tra libro dei sogni e delle promesse elettorali disattese”.
Oggi tutti parlano di avallamenti, di segnali di pericolo per il tratto di fosso, ma le scelte della politica sono andate verso altre aree. “Lo stato doveva essere valutato quando furono scelti e sviluppati i progetti che hanno interessato i tratti a ovest delle ferrovia".
Il capogruppo non ha però trovato riferimenti tra le carte: "Se in quell’occasione fosse stata data evidenza e lasciata traccia ogni intervento necessario non sarebbe stato rinviato o dimenticato dal piano triennale delle opere pubbliche che abbiamo ereditato e chiaramente rivedremo con nuove logiche volte a una reale programmazione e ottimizzazione delle risorse pubbliche impegnate” conclude Marcotulli.