PORTO SAN GIORGIO – “Il 17 mi porta bene”. E così oggi Carlo Del Vecchio riparte, lasciando in maniera definitiva Forza Italia. Lui, una delle colonne sangiorgesi, dice basta nonostante la sua ammirazione per il leader Silvio Berlusconi. “Lascio e non prendo nuove tessere. Ma da oggi non sono più capogruppo degli azzurri in Provincia e in Comune, ma divento ‘indipendente’ senza lasciare le cariche”.
A poche settimane dal voto, Del Vecchio prende posizione, con una mail inviata il 14 agosto agli onorevoli Cangini e Baldelli: “Molte frizioni con la consigliera Jessica Marcozzi, che ha le sue idee e la sua politica che mira a premiare alcune persone più di altre. Ma siccome ‘non faccio lu pupazzo’ ho tratto le conclusioni”. Con Del vecchio si muove il suo gruppo, quello che gli ha garantito sempre elezioni in pompa magna. “Forse sono ingombrante con i miei 100 chili, ma il popolo da sempre mi ama”.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, “a me che non mangio di politica”, è il modo in cui sono state gestire le trattative per le regionali. “Anche chi si muove per passione, ogni tanto vuole soddisfazione. E quindi un ‘ti farebbe piacere candidarti?’ me lo aspettavo. E invece ecco Lando Siliquini e Giovanni Lanciotti, che addirittura mi ha chiesto una mano in campagna elettorale, piombano nel partito e sono candidati. E questo è accaduto in passato anche con Catalini, Pietracci e altri”.
E siccome Del Vecchio è uno che non le manda a dire, se ne va. “Non si possono fare promesse, come ha fatto la Marcozzi con la Marineria. Tante parole e nessuna azione” ribadisce chiamando vicino a sé Basilio Ciaffardoni, che commenta, prendendo un po' le distanze: “Da pescatore mi dispiace, ci servono rappresentanti che ci ascoltano, riuscendo a superare le nostre dinamiche di bassa coesione. La Marcozzi ci ha provato, ci ha dato attenzione, poi serve che tutta la Regione ascolti e ognuno faccia il suo”.
L’impegno di Del Vecchio sarà tutto per Francesco Acquaroli, non certo per Jessica Marcozzi con cui ha condiviso il percorso dopo lo scioglimento dal Pdl. “Ci meritiamo una ventata di centrodestra”. Tutti lo vogliono in Fratelli d’Italia, e la collanina con il volto del Duce che tiene al collo lo spinge verso Meloni e company, ma Del Vecchio per ora resta fermo, anche perché pure la Lega lo tenta.
E con l’imprenditore edile anche Massimo Iacopini, con cui Del Vecchio ha condiviso gli anni del Movimento Sociale Italiano, lascia Forza Italia e il ruolo di coordinatore comunale di Fermo: “Nessuno ha condiviso il fatto di rinunciare al simbolo nel capoluogo di provincia. Prima si sono appiattiti sulla lista civica, poi candidati dall’esterno. Assurdo, non con me, non con noi: in questo partito non mi riconosciamo”.
r.vit.