FERMO - Una scuola che prepara al lavoro, oltre che alla scelta più consapevole per il futuro, deve offrire continui stimoli e legami con la realtà che la circonda. L’Itet Carducci Galilei lo fa, anche grazie agli ex allievi guidati da enrico Paniccià.
Una nuova occasione è arrivata dall’incontro con Francesco Maria Chelli, presidente dell'Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Erano incuriositi gli studenti, desiderosi di conoscere il rapporto di Cheli con la statistica, materia spesso complessa ma utile in tanti campi. “A cominciare dal fotografare la realtà che ci circonda” ha esordito il presindete Istat.
Che ha delineato un quadro complesso per il territorio, non solo provinciale, in particolare a livello demografico: la denatalità e il progressivo invecchiamento della società sono inarrestabili.
“In Italia, secondo le rilevazioni più recenti relative al 2024, i nuovi nati sono stati circa 370.000 mentre una ventina di anni fa si attestavano a 500.000, con un tasso di fecondità pari a 1,18 che ci pone al quartultimo posto in Europa. Tuttavia – ha aggiunto dando speranza Chelli – in un’indagine statistica condotta nella fascia di età tra gli 11 e i 17 anni, è emerso come i giovanissimi vedano nel loro futuro una possibilità concreta di avere figli, un desiderio di genitorialità, quindi un segnale di speranza”.
Il presindete Ista ha poi spiegato il modo in cui vengono raccolti i dati, il lavoro dei ricercatori, frutto di indipendenza e autonomia. “Un settore che offre opportunità ai giovani” ha ribadito agli studenti. “All’Istat abbiamo bisogno di informatici, statistici, economisti e giuristi”.
Tutto passa per una buona formazione, non va mai dimenticato. “Occorre far crescere il capitale umano, questa è la più alta redditività che può assicurare un investimento per il futuro, non solo per voi ma per il nostro Paese. Vale per ogni angolo dell’Italia, ancora di più nelle Marche dove sono diminuiti anche gli stranieri, segno di una economica che sta offrendo minori possibilità”.