BRUXELLES – Il 19 luglio è un giorno importante, a Roma sarà presentato l'accordo di partenariato tra Ue e Italia sull'impiego dei fondi regionali 2021-27 che per il nostro Paese vale oltre 40 miliardi in finanziamenti europei, e tra i 75 e gli 80 miliardi aggiungendo il cofinanziamento nazionale.
Le informazioni le ha ricevute Guido Castelli da Willebrordus Sluijters, della Direzione Generale Politiche Regionali della Commissione europea. È l'avvio del nuovo periodo di programmazione. Una congiuntura che ha tutte le caratteristiche del “momento chiave” ha sottolineato Sluijters. Perché da un lato le amministrazioni regionali e locali fanno i conti con le conseguenze economiche di “due anni di gestione di emergenze”, tra pandemia e guerra in Ucraina. E dall'altro con la necessità di “tornare alla normalità, in cui i nostri fondi sono spesi in interventi a carattere strutturale”.
L’Italia dovrà dimostrarsi molto più efficiente nella spesa, visto che la chiusura del periodo di programmazione 2014-20 vede l'Italia superare di poco il 50% dell'assorbimento dei fondi e la gestione dei ben 14 miliardi del pacchetto di transizione React-Eu per il biennio 2021-22. Anche se, fanno notare da Bruxelles, per il nostro Paese vanno ancora conteggiati i pagamenti degli ultimi mesi e quelli attesi nelle prossime settimane che dovrebbero accrescere significativamente il livello della spesa certificata.
“Dobbiamo dotarci di strumenti, anche tecnologici, per coordinare meglio strumenti e amministrazioni - ha aggiunto l’europarlamentare Cozzolino - di una visione strategica, ma dobbiamo dire anche ai cittadini che abbiamo l'opportunità di cambiare i nostri territori. Abbiamo un patrimonio straordinario di pubbliche amministrazioni sul territorio e un corpo sociale abituato al dialogo - ha concluso - e dobbiamo chiedere loro una mobilitazione attraverso un confronto più forte e meno centralizzato”.
Un aiuto arriverà anche dal nuovo corso della Politecnica condiviso con le amministrazioni, quella di Fermo in primis, per formare al meglio il personale nelal gestione delle risorse del Pnrr. Un primo pacchetto, ha confermato Sluijters, è pronto ad essere approvato già dopo l'Accordo di partenariato. Rispetto al 2014-20, c'è in tutti i programmi un forte accento sull'efficientamento energetico, le energie rinnovabili, i trasporti sostenibili, la biodiversità, gli interventi per la digitalizzazione per le imprese e i cittadini.
“Una seconda parte che non va trascurata - ha aggiunto Sluijters - è la presenza tra le priorità delle politiche Ue di uno specifico obiettivo territoriale, dedicato sia alle realtà urbane che alle aree interne, tema su cui l'Italia è molto avanti rispetto ad altri Paesi”.
All’assessore Castelli il compito di aumentare l’operatività regionale, visto che molte delle informazioni le ha in anteprima come componente del Comitato delle regioni d’Europa. Un aiuto importante di certo lo avrà dalla Svem, la società regionale guidata da Andrea Santori.