FERMO – È pronta la rivoluzione copernicana della Fondazione Carifermo. Alberto Palma termina il suo mandato e per regolamento non è rinnovabile. Si interrompe quindi il binomio dorato, per la città e il Fermano, tra l’avvocato, attuale presidente della Fondazione, e l’ingegnere, ovvero il presidente della Carifermo Amedeo Grilli.
Ma è solo un arrivederci. Nel mentre, l’organo di indirizzo, di cui fanno parte figure diverse tra loro, monsignor Lusek e l’ex rettore Longhi per fare due nomi, non ha avuto dubbi sul nuovo presidente, che verrà annunciato a breve, di certo entro la fine di giugno.
A guidare la Fondazione sarà il professor Luigi Alici. Volto noto, è attualmente vicepresidente, è una delle figure più stimate dai due presidenti che negli ultimi anni sempre più lo hanno voluto al loro fianco, non solo come consulente nei momenti più culturali dell’istituto.
Alici è nato a Grottazzolina 71 anni fa ed è un filosofo, nonché dal 2012 socio della Carifermo e dal 2013 componente del Cda. Titolare della cattedra di Filosofia Morale all’università di Macerata, Alici è autore di numerose pubblicazioni ed è stato anche presidente dell’Azione Cattolica nazionale.
La Fondazione svolge un ruolo chiave sul territorio. Da sempre è il volto pubblico della banca, che si conferma solida nei conti e abile nel mantenere autonomia in una fase in cui fusioni e acquisizioni dominano il mercato nazionale. Sanità, istruzione e tutela dei beni culturali sono i tre filoni principali di intervento.
Se il recente passato è stato segnato dall’investimento milionario sull’Ambro, la quotidianità si chiamano attrezzature per il Murri e iniziative che danno ai giovani una vetrina e un sogno, come la Pagella d’Oro e il concorso per il logo dell’istituto di credito.
Ora starà ad Alici proseguire quanto di buono fatto dall’avvocato Palma. E pensando a una delle sue ultime frasi, “quando i problemi diventano complessi e drammatici, la tentazione della semplificazione populista è sempre in agguato”, c’è da ben sperare.
Raffaele Vitali