PORTO SAN GIORGIO – Troppi sabati con rissa a Porto San Giorgio. E così, dopo l’incontro in Prefettura voluto dalla dottoressa Filippi con il sindaco Nicola Loira e i vertici delle forze dell’ordine, a scendere in strada sono alcuni cittadini. Pochi a dire il vero “ma il numero oggi non era importante. È il messaggio che conta, se volessimo portare duecento persone in strada ci basta qualche telefonata” sottolinea Andrea Gavanini, il commerciante che ha pensato a questa iniziativa.
Erano in una ventina e si sono schierati nel cuore di piazza Gaslini. “Siamo stanchi di questa situazione, Porto San Giorgio è sempre stata una cittadina tranquilla, ideale per famiglie e negozianti. Da troppo tempo non è più così” prosegue.
La scelta di Piazza Gaslini non è casuale: “Siamo convinti che tutto parta da qui. I ragazzi, perché parliamo mediamente di persone giovani, si ritrovano in questo spazio, nonostante i giochi per i bambini, iniziano a bere e poi si muovono”.
Di piazza in piazza arrivano fino alla Bambinopoli, dove un paio di scontri sono finiti tra le sirene delle volanti. Ma non solo, perché anche piazza Matteotti, in pieno centro, è stata interessata da fatti di cronaca più che da piacevoli aperitivi. “Se siamo qui è per mandare un messaggio all’amministrazione Loira: deve fare di più. Non è possibile, come è emerso, che le telecamere spesso non funzionano, come non è possibile che i giovani si riducano a bere” ribadisce Gavanini.
Al suo fianco anche ‘amici’ arrivati d Porto Sant’Elpidio, come Diego torresi e Francesco Pacini: “Questo è un semplice flash mob, un modo per attirare l’attenzione. Porto San Giorgio ha investito sul turismo familiare e quindi deve garantire tranquillità. Il problema – ribadisce Torresi – è che se una città non offre nulla poi i ragazzi finiscono per bere e fare danni”.
Il secondo messaggio i manifestanti lo rivolgono alle forze dell’ordine: “Giusto controllare il rispetto delle norme anti Covid, però abbiamo bisogno che vigilino anche sulla città. Il presidio fisso davanti alla stazione sangiorgese è una soluzione tampone, perché poi la città non merita di essere militarizzata. Però se serve intanto per educare ben venga. Poi si torni alla tranquillità, al buon vivere che Porto San Giorgio merita e che i politici, troppo silenti tranne Emanuele Morese, dovrebbero chiedere con forza”.
r.vit.