FERMO - Nuovi casi di "fishing", ormai nota forma di truffa on line, sono stati riscontrati nel Fermano nei giorni scorsi. I Carabinieri della Compagnia di Fermo hanno scoperto e denunciato, fermo restando la presunzione di innocenza, due "professionisti".
Nel primo caso, sono stati i carabinieri della stazione di Porto San giorgio a deferire in stato di libertà un 45enne originario della provincia di Macerata, ritenuto responsabile dei reati di appropriazione indebita e truffa. In particolare l’uomo, qualche mese fa, si era presentato presso l’ufficio di una ditta a P.S.Giorgio e, qualificandosi come dipendente di una ditta con sede in Emilia Romagna specializzata nella vendita e riparazione di apparecchiature per ufficio, aveva ritirato una stampante da avviare a riparazione.
Contestualmente, aveva anche convinto l’impiegata ad effettuare un ordine di toner per stampanti, per la somma di circa 100 euro che il presunto rappresentante aveva ritirato di persona.
Nei giorni successivi, però, l'uomo si era reso irreperibile ai vari tentativi di contatto da parte dell’impiegata. La donna, a quel punto, vistasi costretta a rivolgersi direttamente alla ditta della quale quella persona si era dichiarato rappresentante, ha fatto un'amara scoperta: “il furbetto” già da diversi mesi prima aveva interrotto il suo rapporto di lavoro.
Dopo la formalizzazione della denuncia-querela presso la stazione carabinieri di Porto San Giorgio, i militari avevano avviato mirate e certosine indagini all’esito delle quali, in pochi giorni, individuavano ed identificavano il truffatore, denunciandolo alla competente procura della repubblica fermana.
Nel secondo caso, invece, gli uomini della stazione carabinieri di Fermo hanno denunciato in stato di libertà alla competente autorità giudiziaria, un 45enne originario del Senegal, domiciliato nella provincia di Nuoro, per il reato di frode informatica, in concorso, ovvero il cosiddetto “fishing”.
Grazie ad accurate indagini condotte anche mediante analisi di documentazione bancaria e tabulati telefonici, scaturiti da una denuncia formalizzata nel mese di giugno da un cittadino di sant’elpidio a mare, gli uomini della benemerita fermana hanno accertato che il 45enne segenalese, con la complicità di un altro soggetto in corso di identificazione, aveva inviato sull’utenza della vittima alcuni messaggi con link di collegamento al sito del suo istituto di credito, segnalando artificiosamente la necessita’ di effettuare degli aggiornamenti.
Successivamente, allorquando l’accesso era risultato bloccato per la parte offesa, la contattava telefonicamente seguendolo “step by step” nelle operazioni di riattivazione, così carpendogli le credenziali di accesso al conto corrente.
Una volta “catturate” le credenziali dall’ignara vittima, il senegalese aveva effettuato degli addebiti su quello stesso conto, per ricariche di postepay riconducibili a sé stesso ed al complice, per un importo complessivo di alcune centinaia di euro.
Solo successivamente, quindi, il malcapitato si era accordo della frode informatica di cui era stato vittima, denunciandola subito ai carabinieri di Fermo per le indagini del caso.