FERMO – Parte il cantiere della bretella Molini. “Un’opera che arriva non da lontano, da lontanissimo” sottolinea Moira Canigola, presidente della Provincia di Fermo. Quando è nato l’ente, nel 2009, si è provato ad accelerare l’utilizzo dei fondi, che erano stati stanziati nel 2003 all’allora provincia di Ascoli Piceno. “Ma dal 2009 tanti e lunghissimi passaggi, intrecciati con momenti storici, la nascita della provincia, cambi di normativa, il passaggio di competenze alla regione e il ritorno. Aggiungiamo terremoto e Covid ed ecco che siamo nel 2021” prosegue la presidente, che però ci ha sempre creduto.
IL FINE
La strada è lunga 1,6 km per un appalto di 4milioni e 880mila euro i giorni previsti da contratto sono 810. “Questo tratto sarà poi allungabile se ci saranno ulteriori risorse” precisa subito l’ingegner Ivano Pignoloni. L’alleggerimento della strada che passa nell’incasato di Molini, una strettoia segnata anche da gravi incidenti è il primo obiettivo che verrà raggiunto. “Un problema per i residenti e per raggiungere il capoluogo che ora risolviamo”.
Al lavoro l’Ati formata da due ditte del territorio, Steca e Violoni. “Simbolo di una imprenditoria locale che sa, ha competenze e storia e può vincere appalti importanti grazie a una offerta economicamente vantaggiosa, ma soprattutto migliorie importanti”. Dietro il progetto l’ingegner Pompili che dirige i lavori e l’ingegner Pignoloni come Rup. “Insieme realizzeranno una strada che ridurrà il traffico e migliorerà la qualità dell’ambiente. La nuova viabilità avrà carreggiate ampie, nessun incrocio a raso, ma solo due rotatorie e passerà poi in gestione all’Anas”.
Stefano Pompozzi segue da anni questo progetto: “Sono qui dalla Delrio. Ricordo che incrociai al tempo l’assessore uscente Renzo Offidani che aveva a cuore questa opera e chiedeva di non abbandonarla. Le risorse sono state difese, le beghe tecniche e burocratiche superate, e oggi ci siamo. Tra pochi giorni vedremo il cantiere prendere forma”.
I TECNICI
Pignoloni non si nasconde: “Uno dei più importanti lavori che la provincia di Fermo ha realizzato. Tanti passaggi: prima la Regione per la Via che ha posto dei rilievi e il progetto è stato cambiato. Poi le autorizzazioni paesaggistiche e quelle con l’Anas. I finanziamenti che hanno cambiato ‘proprietà’ spesso. E poi dei ricorsi. I vantaggi però sono indubbi”. Nasce una arteria extraurbana larga 10,50 metri, a due corsie, che si innesta dopo la rotatoria alla base della variante del ferro e termina davanti al palazzo dei costruttori. “Un primo tratto che poi si collegherà alla nuova Lungotenna e quindi al casello di Porto Sant’Elpidio”.
Non si salta Girola, come pensato nei primi anni 2000, ma si bypassa Molini. “L’importo non permette di allungare fino a NeroGiardini, magari in futuro con i progetti del Comune di Fermo”. Una delle soddisfazioni per l’ente è che il gruppo di lavoro tecnico è tutto interno: oltre a Pignoloni e Pompei ci sono Vallasciani alla Sicurezza e Marcozzi come collaudatore. Quando si trattò di scegliere il vincitore, a convincere la commissione sono state anche le migliorie: “L’uso di un tappeto fonoassorbente, reso più spesso con l’uso di materiale riciclato dalle gomme come previsto dalla nuova normativa che noi abbiamo anticipato già nella gara, e un guardrail con effetto ferro arrugginito”.
LE DITTE
Federico Steca è carico: “Noi ora predisponiamo il cantiere, entro 45 giorni bisogna partire. Ci saranno diverse fasi. Recinzione subito e a primavera gli scavi. Già stiamo portando via le sterpaglie per poter picchettare. Confidiamo di rispettare i tempi”. Stefano Violoni, che è presidente di Ance Fermo: “La gara ce l’eravamo aggiudicata due anni fa, nel novembre del 2018. Ieri la firma dell’avvio lavori. Questo può far capire la difficoltà”. Quello che Violoni si auspica “è che sia un primo tassello di una rivisitazione della viabilità della zona nevralgica di Campiglione. Che è al centro di due arterie che saranno importantissime, la Mezzina e la Lungotenna. Visto che il Governo ci ha tolto qualche speranza per l’A14 almeno ci mettiamo in moto noi in regione per far sì che diventino realtà. Diamoci una alternativa alla autostrada”.