PESARO – In volo verso il canestro. Non poteva esserci testimonial migliore nelle Marche per parlare di basket fuori dal mondo della pallacanestro. Il campione d’atletica leggera Gianmarco Tamberi è il testimonial della Zurich Connect Final Eight che assegnerà l’edizione 2020 della Coppa Italia, in programma alla Vitrifrigo Arena di Pesaro da giovedì a domenica.
Nato a Civitanova Marche, anche se adottato da Ancona, “Gimbo” Tamberi è un grande appassionato di basket di cui è stato praticante nel ruolo di guardia prima di dedicarsi alla atletica, ma nel tempo libero continua ancora a giocare e a seguire le partite del campionato italiano e della NBA. La Zurich Connect Final Eight sarà così per lui la occasione per seguire da vicino il suo sport giovanile.
Figlio d’arte (il papà Marco è stato uno dei migliori specialisti azzurri del salto in alto e finalista ai Giochi olimpici di Mosca nel 1980) Tamberi è attualmente campione italiano in carica e recordman italiano con 2.39m.
Soprannominato ‘Halfshave’ perché prima delle
gare importanti si rade a metà la barba, dopo avere praticato basket dalla
primavera del 2009 ha iniziato a focalizzarsi sul salto in alto, allenato dal
padre Marco, e si è guadagnato la convocazione ai Mondiali allievi, conquistando
poi nel 2011 la medaglia di bronzo agli Europei juniores. Il suo grande exploit
è avvenuto nel 2012 con la qualificazione per gli Europei di Helsinki dove si è
piazzato quinto seguito dalla vittoria agli Assoluti con il minimo olimpico di
2.31m, nuovo primato italiano under 23, misura che gli ha permesso la
partecipazione ai Giochi di Londra. Nell’estate 2015 un ulteriore salto di
qualità con il record italiano assoluto prima eguagliato a Colonia con 2.34m,
poi migliorato a Eberstadt (sempre in Germania) per due volte, a 2.35m e 2.37m.
Nella stagione indoor 2016, altri due record italiani: 2.35m a Bánska Bystrica
(Slovacchia) e poi 2.38m a Hustopece (Repubblica Ceca). Successivamente, ai
Mondiali indoor di Portland 2016 ha vinto il titolo iridato ribaltando con
2.36m alla prima prova l’esito di una finale che fino a quel momento rischiava
di vederlo fuori dal podio. Era da 13 anni (Giuseppe Gibilisco nell’asta a
Parigi 2003) che un azzurro non conquistava l’oro ai Mondiali e nessun italiano
ci era mai riuscito nel salto in alto.
A questo è seguito il successo agli Europei di Amsterdam e il record nazionale
di 2.39m al meeting di Montecarlo dove però si è infortunato alla caviglia
tentando la misura di 2.41m, dovendo così rinunciare ai Giochi Olimpici di Rio
2016. Nell’estate 2018 è tornato a saltare la misura di 2.33m e nel marzo del
2019, due anni e sei mesi dopo l’infortunio, è salito sul gradino più alto agli
Europei indoor di Glasgow.
Per lui, in campo le migliori otto: Milano, Bologna, Venezia, Brindisi, Sassari, Brescia e Cremona. Si parte giovedì nel palasport pesarese alle 18, finale domenica alle 18, tutte la gare in diretta su Rai ed Eurosport. (foto gazzetta.it)