di Francesca Pasquali
FERMO - «Quando si fa un regalo, va calibrato sulla persona a cui si fa». E quelle alle quali è stato regalato un nuovo pulmino bianco fiammante sono davvero persone speciali. A ricevere il mezzo dalle mani del presidente del Progetto Filippide Nazionale, stamattina, è stato il gruppo marchigiano, che ha il cuore pulsante a Fermo, dov'è nato quasi undici anni fa.
La consegna c'è stata a Palazzo dei priori, davanti ai ragazzi di Filippide e a quelli dei centri diurni della città. «Una giornata bellissima», l'ha definita l'assessore allo Sport, Alberto Scarfini, al quale il presidente di Filippide Nazionale ha chiesto di riservare un capitolo del bilancio per le attività dell'associazione. «Ci sono gesti che possono lasciare una traccia. Sarebbe un passaggio importante per la collettività», ha detto Nicola Pintus.
«Se oggi su questo territorio le persone con autismo raggiungono il livello di atleti, è perché c'è una società sportiva che può metterli nelle condizioni di potersi esprimere sportivamente», ha aggiunto. Quella nata alla fine del 2011, grazie alla caparbia di un gruppo di genitori capitanati da Cinzia Spataro. «Sembrava impossibile, invece ci siamo riusciti. Bisogna avere il coraggio di pensare in grande», le parole della presidente di Filippide Marche. A lei e a tutto il gruppo sono andati i ringraziamenti di Scarfini, a nome del Comune.
«Amministrare – ha detto l'assessore – diventa più facile se ci sono esempi e linee da seguire da chi sul territorio c'è da tanto tempo e ne conosce difficoltà e gioie da conquistare».
Una realtà, quella di Filippide, cresciuta nel tempo. Che, adesso, oltre alla corsa di lunga distanza, comprende anche ippoterapia e attività motoria per bambini. Il cuore, però, resta la corsa. Coi ragazzi che si allenano al “D'Addio” di Santa Caterina, macinando chilometri.
Il calendario delle prossime sfide li vedrà impegnati il 15 maggio a Sant'Elpidio a Mare alla Sem Run e il 2 giugno a Porto San Giorgio per la Run & Smile. Due mini-maratone da dieci chilometri l'una, che uniranno sport e divertimento. Che è lo spirito di Filippide che, dopo due anni di quasi stop, può tornare a regalare ai ragazzi «giornate di quasi normalità».
«L'attività sportiva porta solo benefici ai nostri figli. Oggi, per noi, è il giorno della ripartenza, dopo due anni terribili che vogliamo scrollarci di dosso», le parole di Simona Ascani, a nome dei genitori di Filippide Marche. Non può che assentire Marco Dinaro. L'allenatore ha raccontato di «ragazzi sorridenti durante gli allenamenti e negli spogliatoi», di «autonomia acquisita», di «traguardi diversi raggiunti ogni anno» e del «bellissimo risultato di fare squadra dove, di fondo, c'è un isolamento».
La mattinata di oggi sarà trasmessa alle Nazioni Unite, a cui Filippide è associata.
«Con questa donazione non facciamo che ottemperare a uno dei dettami della Convenzione per i diritti delle persone con disabilità, quello alla pratica dello sport», ha spiegato Pintus. L'uomo che, per il delegato regionale del Comitato paralimpico, Daniele Malavolta, «ha fatto sì che una delle medicine più belle della vita, lo sport, potesse essere mangiata anche da questi ragazzi».