di Raffaele Vitali
FIRENZE - La 106esima edizione di Pitti Uomo si è aperta. Il presidente di Pitti Immagine, e imprenditore alla guida di Kiton, Antonio De Matteis detta la linea. E come ha sottolineato in apertura il sindaco, ora europarlamentare, Dario Nardella, “la crisi i nostri imprenditori la trasformano in una fase di crescita”.
Presidente De Matteis, la moda ripartirà nel 2025?
”Sono super fiducioso, non credo che dobbiamo aspettare il prossimo anno. Il 2024 può essere un anno buono. Questo è l’anno da giocarsi un mese alla volta. Si può fare bene innovando e facendo ricerca. Sono certo che chiuderà bene questo anno”.
Cosa glielo fa dire?
“Se parlo dell’azienda, cresciamo. Il primo trimestre Kiton ha chiuso con un +16%, bene aprile e maggio, una pre collezione con raccolta ordini superiore all’estate scorsa. Se guardo al generale c’è sofferenza, ma tutti si possono riprendere, siamo usciti da momenti peggiori”.
Cosa pensa dei prezzi del lusso?
“Pezzi schizzati per materie prime e costo dell’energia, non per scelte dell’azienda. Nel 2023 l’aumento dei costi è stato importante. Non ci vedo strategie di posizionamento”.
La moda ha bisogno di persone, i giovani non si avvicinano, hanno paura della crisi?
“I giovani non hanno paura, vogliono imparare e vogliono essere pagati. Questo è il messaggio: se pagati ci sono. Loro sono il motore del mondo. Se diciamo che hanno paura, il mondo resta fermo”.
Quindi, per pagarli, la priorità del Governo deve essere il cuneo fiscale?
“E’ ora che anche gli imprenditori facciano la loro parte. Le persone giuste oggi vanno pagate. E poi dobbiamo parlare di prodotto, a loro non interessano gli stand, vogliono sentirsi parte della creatività, di una giacca o una scarpa”.