di Raffaele Vitali
FERMO – Scalda i motori Tipicità in vista dell’autunno. Il festival ideato da Angelo Serri e Alberto Monachesi è ormai un format affermato che partendo da Fermo ha raggiunto ogni angolo della regione.
Angelo Serri, pronto a ripartire, motori accesi?
“Direi motori imballati. Abbiamo – racconta con soddisfazione - lavorato senza sosta. Dopo il Covid le attività sono esplose. La verità è che ormai partendo da Fermo, che è il faro, siamo proiettati in tutta la regione”.
Cosa vi aspetta?
“Intanto quello che ci ha accompagnato durante l’estate, da Tipicità in blu al Grand Tour. Ora ci prepariamo per Tipicità Evo a Macerata dal 19 ottobre”.
Il Grand Tour è un format vincente?
“Territori che non ci conoscevano ormai ci cercano. Dovevamo durare solo un anno, quello dell’Expo, come concordato con l’Anci. Ma ne abbiamo colto le potenzialità. Oggi le comunità locali lo vogliono, si sentono sicure nello stare sotto l’ombrello di Tipicità. E poi fanno rete, le Marche non sono più così individualiste. Hanno capito che la promozione che garantiamo a livello regionale e nazionale è qualcosa che da soli non potrebbero mai raggiungere. Perso alla trota di Sefro, per fare un esempio”.
Farinetti è pronto a chiudere Fico per creare un grand tour tra i prodotti tipici di ogni regione. Vi sentite un modello?
“Il Gran Tour festeggia i dieci anni. Trenta eventi all’anno. E poi c’è il format Tipicità che piace. La ragazza che avevamo assunto, una francese, ha cambiato lavoro perché l’hanno chiamata in Normandia, a casa sua, per pianificare il Grand Tour della zona. Non poteva dire di no. Quindi è un format che funziona, rende itineranti le peculiarità locali”.
Per le imprese oltre alla promozione c’è un vantaggio commerciale?
“Quelle che tornano ogni edizione dimostrano che hanno il loro beneficio. Organizziamo anche operazioni all’estero e in Italia, momenti di creazione di relazioni. Noi creiamo momenti con gli interlocutori”.
Prossime tappe?
“A novembre saremo a Parigi insieme con la Regione che con l’Ice sta pianificando anche incontri operativi”.
Portare Tipicità in tutte le città connesse coni voli ad Ancona è un obiettivo?
“Sarebbe un progetto molto ambizioso, di certo la direzione intrapresa è quella. Siamo partiti da Londra con la presentazione mesi fa del festival. Siamo così a due città connesse che già fanno parte delle nostre destinazioni. Invogliamo il turista marchigiano e soprattutto favoriamo un incoming tramite la promozione. Far conoscere il territorio è un valore aggiunto”.
Fermo è la casa madre?
“Quando ci aggiungi experience, evo e tour diventi marchigiano. Siamo usciti dalle mure di Fermo, anche come sperato dall’amministrazione. Ricordiamo sempre che a marzo poi tutti arrivano al Fermo Forum. È una grande rete con un cuore centrale”.
Tipicità come brand regionale, è possibile?
“La nostra autonomia è un valore aggiunto. In realtà con la Regione siamo partner, ci collaboriamo perché la direzione è giusta. Parigi è priorità per la Regione? Ci andiamo anche noi”.
Paesi da conquistare nel 2024?
“Il Giappone sarà il partner. Ci siamo incontrati più volte con il consorzio del miso. Stiamo lavorando per essere protagonisti all’Expo 2025 a Osaka. Quello è il nostro obiettivo”.
Serri, rivedremo Tipicità in piazza del Popolo come anni fa o la sua casa è solo il Fermo Forum?
“Fermo è un polo attrattivo. Tipicità in piazza è stata un bell’esperimento. Dipende dall’amministrazione, si potrebbe ragionare su un periodo differente. Quindi a marzo il gande festival mesi dopo un’iniziativa in centro. Vedremo”.
Tipicità è ancora Serri-Monachesi?
“Siamo cresciuti molto. Oggi siamo in sette a lavorarci. E non è finita qui”.
@raffaelevitali
