di Raffaele Vitali
MILANO / MONTEGRANARO – Lo stand di Fessura da sempre è open, luccicante e trasparente. Tra i tanti modelli spicca un sabot, proprio lui, un pezzo vintage tra il massimo della moderna tecnologia che viaggia tra riflessologia cinese e tomaie super leggere. “Il sabot è un prodotto moda. È esplosa tra le sfilate dei grandi brand e opinion leader, quindi nella proposta non così commerciale che offriamo, ecco il prodotto trend in versione invernale”.
Andrea Vecchiola, cosa significa questo Micam per voi?
“La vera novità che portiamo al Micam è il salto di qualità sull’immagine. Puntiamo sulle reti nazionali per la nostra ‘Spring summer 22’. Era l’obiettivo che avevano illustrato ai nostri investitori quando sono entrati nel capitale: massimizzare la visibilità, avendo la base solida su produzione e tecnologia. Ai soci abbiamo chiesto capitale da investire in cambio di visibilità”.
Alla fine del percorso quanta società avete ceduto?
“Il 24% con crowdfunding. Una percentuale che ci dà quella forza economica per investire. Nuova strategia che pianifichiamo da anni. Azimut è il principale partner, poi un paio di grandi imprenditori come Fabio Cannavale, ceo di Lastimunte.com, e il vicepresidente di Morgan& Stanley, Luigi Rizzo. Poi abbiamo raccolto un centinaio di piccoli investitori che hanno creduto in noi, pochi del territorio fermano a dire il vero”.
Primo passo verso cosa?
“Siamo ancora un’azienda giovane, per cui il controllo lo manteniamo. L’obiettivo è di portare le partecipazioni esterne fino al 49%. Il round che abbiamo fatto, il ‘see round’, è quello basilare per un certo tipo di percorso. Prossimo step è un ‘bridge round’ per supportare e rafforzare la scelta. Per arrivare a una cessione del 49% per poi fare il passaggio in borsa o dentro un fondo più importante”.
Tempi certi?
“Tutto dipenderà se sapremo seguire il business plan. La situazione non è delle migliori. La Russia, per quanto non siamo esposti in maniera particolare, per noi vale il 5%, ma era un potenziale, anche dal punto di vista del turismo. Per cui tutti i consumi avranno conseguenze, pensiamo a Dubai o alle capitali della moda che sono interessate dai clienti russi”.
Fessura dove vende?
“La campagna di comunicazione oggi è concentrata sul mercato italiano, che per noi vale il 50% del fatturato e che strategicamente è essenziale per poi poter attaccare altri mercati. L’impegno comunicazionale sarà italiano”.
Ma l’Italia può crescere come business?
“C’è spazio per il nostro modello. Possiamo mantenere i nostri 2milioni di fatturato italiano. Ovviamente con scelte di mercato mirate”.
Le vostre scarpe arrivano da lontano, problemi con rincari e trasporti?
“Già il Covid aveva segnato la logistica. Ora la media dei ritardi delle forniture è di 60 giorni. Sui costi per ora stiamo assorbendo noi la differenza. Cerchiamo di non impattare sul prezzo retail, sarebbe l’errore finale. Vogliamo crescere di volume, non è il fatturato la priorità”.
Parlando di scarpe, cosa avete portato di nuovo al Micam?
“La novità (dopo il Pitti, ndr) in fiera è la Runflex, sneakers per la corsa e il tempo libero che sfrutta il brevetto che consta in una serie di cuscinetti inseriti nella suola dando una maggiore energia. A cui si conferma la riflessologia plantare. Il marchio reflex system energy in motion è stato registrato a livello mondiale”.
Quante persone al lavoro? “Abbiamo 12 dipendenti e stiamo assumendo. L’idea è di arrivare a 20 entro fine 2022. Solo che non si trovano, nonostante abbiamo uffici moderni e non il classico calzaturificio. Facciamo fatica a ricevere curriculum. Noi cerchiamo figure per il marketing, web manager per campagne social, copywriter. Siamo forti sulla parte design, anche se la modelleria è la parte più facile da reperire. Vorrei anche gente del luogo”.
