Nella città dei grandi, Moreno Cedroni e Mauro Uliassi, si sono ritrovati oltre 400 giovani cuochi, inclusi alcuni docenti dell’alberghiero Carlo Urbani. Tutti a lezione dai migliori. E tra i prof per un giorno anche Pierpaolo Ferracuti, chef patron del ristorante Retroscena di Porto San Giorgio.
Un successo la terza edizione di «Meet in Cucina Marche». Il congresso regionale della cucina, nato per valorizzare i sapori e i prodotti marchigiani, ha visto salire sul palco nove tra i più grandi nomi della ristorazione regionale e italiana. Nomi del calibro di Vincenzo Cammerucci, Pierpaolo Ferracuti, Sabrina Tuzi, Tiziano Rossetti, Paolo Brunelli, Errico Recanati e Stefano Ciotti, oltre ai due padroni di casa Moreno Cedroni e Mauro Uliassi, entrambi pluristellati Michelin. Con loro anche Gianmarco Di Girolami, il giovane chef di Offida entrato di diritto nel pool di cuochi di Tipicità.
Un format vincente: 40 minuti ciascuno per presentare le proposte a una platea di giovani cuochi e operatori del settore agroalimentare, tra tradizione e innovazione. Sul palco la vicepresidente della Regione e assessore all'Agricoltura Anna Casini: “Una bellissima occasione per valorizzare i prodotti marchigiani di qualità, promuovere la nostra cucina e soprattutto far conoscere i nostri cuochi, vere eccellenze e ambasciatori in tutto il mondo”. Alle giovani generazioni si è rivolto Cammerucci, marchigiano 'emigrato’ nel Ravennate, considerato uno dei più importanti maestri dell'arte culinaria: “Dovete lavorare con passione e scegliervi le giuste esperienze, perché saranno la base del vostro futuro su cui andrete a scolpire con creatività la vostra carriera. La passione - ha aggiunto - come ingrediente fondamentale, oltre naturalmente alle materie prime di qualità di cui le Marche sono ricche”.
Si è tratto anche di un importante momento di confronto intergenerazionale promosso dall'Unione Regionale Cuochi Marche con il contributo di Regione e Camera di Commercio regionale. I cuochi, che riescono ad arricchire la qualità e la biodiversità agroalimentare marchigiana grazie al mix di tradizione e innovazione che fanno delle Marche un unicum in Italia.
r.vit.