di Raffaele Vitali
FERMO – “Basta con il temine vecchi”. “Basta con l’urlare all’orecchio come se fossero tutti sordi”. “Basta con le case di risposo tristi”. “Basta con l’ageismo”. Ecco alcuni degli input che emergono dal convegno di caratura nazionale organizzato a Fermo da Isabella Paolino, presidente regionale dell’Aip, associazione italiana psicogeriatria. “Dobbiamo trovare un nuovo ruolo per l’anziano nella comunità, anzi dobbiamo ridargli il ruolo” riprende Cardinali, primario di neurologia del Murri.
A parlare di ‘Gestione delle demenze e degli aspetti psico-assistenziali nel paziente fragile’ sono alcuni dei massimi esperti italiani, dal presidente nazionale Diego De Leo, al past president Marco Trabucchi. “Iniziamo dalla definizione giusta: anziano o più anziano. Mantenerli al centro dell’attività è fondamentale, le nuove generazioni devono essere coinvolte. L’anziano è un valore aggiunto: esperienza, equilibrio e saggezza sono gli elementi che può donare al contesto che lo circonda” riprende De Leo.
Questo è un messaggio anche alle istituzioni, che devono pensare le città in maniera efficiente. “Dobbiamo andare – riprende la dottoressa Paolino – verso la città amica. Significa che ci sono servizi mirati per persone con demenza, elementi che includono e non creano barriere tra i diversi soggetti. Un esempio ce l’abbiamo a Macerata, ci piacerebbe crearne altre nelle Marche, partendo dal Fermano”.
Luoghi inclusivi che non fanno sentire l’anziano solo. “Perché – ribadisce De Leo – il grande nemico non è la depressione, ma la solitudine, la mancanza di prospettive, il sentirsi inutili per la propria comunità. Questo porta poi a gesti estremi”.
Alternativa alla solitudine possono essere le Rsa, ma devono crescere come servizi, anche a livello medico. Lo dice in maniera chiara Trabucchi: “Basta con gli ambienti depressi, se anche la struttura toglie speranza, cosa deve spingere un anziano a vivere? E poi formiamo al meglio il personale. Troppo spesso si interviene con ansiolitici dove invece basterebbero degli analgesici. Si sottovaluta l’impatto del dolore sull’anziano. Nelle Rsa bisogna essere pronti, devono diventare il luogo del tesoro, dell’accoglienza”.
A rendere migliore la vita degli anziani sta lavorando anche il sindaco Paolo Calcinaro, che intervenendo al congresso regionale dell’Aip ha anticipato che “nell’ex palazzo della croce rossa in via Graziani realizzeremo otto appartamenti peer anziani autosufficienti e non, con servizi comuni”.
E poi c’è l’ex Conceria “dove una parte di abitazioni è destinata a giovani coppie che arrivano da fuori fermo per lavorare e vogliono costruire la loro vita nel nostro territorio e una parte per gli anziani. A queto aggiungiamo orti sociali e altri servizi funzionali a creare comunità. Se poi ce ne sono di volenterosi che vogliono collaborare con il Comune, la mia porta è aperta” conclude incassando il grazie dei sanitari.