FERMO – Qualche detenuto di troppo, sono 63 quelli in questo momento nel carcere di Fermo. Ma non è questo il punto. Il quadro fatto dal garante regionale dei diritti Andrea Nobili è preoccupante perché è emerso che tra gli 898 detenuti totali, ci sono 270 persone con problemi di tossicodipendenza, il 29%. Il sovraffollamento c’è, ma è evidente un problema di ‘trattamenti’ e politiche di recupero.
“Su questo tema come consiglio insisteremo perché' sono misure fondamentali per garantire il reinserimento dei detenuti nella società e nel mondo del lavoro" aggiunge il presidente dell’assemblea regionale Antonio Mastrovincenzo. Come se non bastasse a qualche detenuto di troppo, a fermo dovrebbero essere 40 e invece sono 63, di cui 16 stranieri, si aggiunge la carenza di poliziotti.
Nelle strutture marchigiane lavorano 613 agenti di Polizia penitenziaria, 18 educatori e 8 psicologi. La carenza organica di agenti complessivamente è di 44 unità ed in particolare riguarda Montacuto (-18 unità) e Ascoli (-13). Una fotografia che il Garante ha scattato nel corso del 2019 grazie ad oltre 50 visite nelle strutture e più di 400 colloqui con i detenuti.
"Dobbiamo ancora una volta segnalare le carenze di organico per quanto riguarda gli agenti di Polizia penitenziaria, ma anche quelle che riguardano gli operatori destinati ad area trattamentale e Uepe (misure alternative) - spiega Nobili-. Ma, nonostante tutto, le Marche esprimono un livello di attenzione al sistema carcerario che è alto e rispetto ad altre regioni viviamo difficoltà minori. Anche il livello di assistenza sanitaria risulta adeguato e di questi tempi non è né banale né scontato. Nota dolente è anche l'assenza nelle Marche degli uffici del Dipartimento di amministrazione penitenziaria. Il Provveditorato non ha più una sede nelle Marche ma a Bologna".