FERMO – Accordo trovato. Nonostante le parole del consigliere comunale di Fermo Gianluca della Lega Tulli. Gino Strada compatta il Consiglio e di fronte alla richiesta del consigliere Renzo Interlenghi di intitolare l’intero quartiere di Lido Tre Archi al fondatore di Emergency trova una soluzione intermedia.
“Dedicare il quartiere avrebbe anche un grande impatto mediatico e simbolico per un luogo che è vissuto da 40 etnie e vuole essere un luogo di integrazione” ha detto Interlenghi. La proposta trova però delle critiche, ma sul posto e non sul nome. Per Luciano Romanella, infatti, “è eccessivo, puntiamo su una piazza o una via per rendere merito a un grande dottore per cui mi viene la pelle d’oca nominandolo”.
La maggioranza si affida alle parole della dottoressa Mariani, che del quartiere è residente: “Non dobbiamo andare contro l’identità del quartiere che si chiama San Tommaso-Tre Archi. Dargli un nome in questa maniera sarebbe una imposizione alle persone. ma siccome ritengo che Strada meriti rispetto, propongo di dedicargli il nascente ambulatorio medico, quindi un luogo che lo rappresenta direttamente”.
Una proposta sensata, che piace. Ma non a Tulli: “Gino Strada è una figura idealizzata. Molte amministrazioni di centrosinistra propongono queste mozioni. Al di la dell’aspetto medico, a cui va riconosciuta la sua capacità ma non ho in realtà elementi per dirlo e quindi non basta per intitolare un quartiere, non si po' dimenticare il suo impegno nei movimenti studenteschi, il suo dare del fascista a figure come Salvini e Meloni. Parliamo di una figura politicizzata”.
Parole che fanno rumoreggiare tutto il consiglio e che Paolo Nicolai, consigliere Dem, respinge con forza: “Per me e per tanti altri, essere di sinistra vuol dire essere aperta alle varie culture, avere una impostazione geopolitica e rispetto per la vita umana nel senso più ampio. La mozione chiede di condividere, di pacificare la realtà. Dare il nome al quartiere non è una questione politica, ma pratica. Qui spesso discutiamo e ci abbiamo condiviso molti passaggi su Tre archi, chiedendo che sia un luogo rispettato per la sua particolarità, ma anche che vada omogeneizzato dentro il contesto cittadino. Dargli quel nome è un simbolo. Non di sinistra, ma di integrazione di un quartiere su cui si sta investendo, come Comune e come Governi di centrosinistra. Di certo cambierebbe la percezione e l’immagine del quartiere”.
Ma siccome l’obiettivo comune di tutti è raggiungere il risultato, ovvero intitolare a Gino Strada qualcosa di importante, la proposta della Mariani piace. Anche al sindaco Paolo Calcinaro che ammette “di averne discusso a lungo in maggioranza, anche di intitolare una via, ma prima dobbiamo pensare a Sandro Pertini e Martin Luter King. Bene quindi l’ambulatorio, luogo calzante”. A tal punto che Morroni, consigliere di Fermo Futura con Interlenghi, interviene e propone il cambio della mozione, accettando l’idea ambulatorio di Tre Archi.
Cambia quindi una frase e si vota, con la sola astensione di Tulli di ‘intitolare come esempio di memoria a Gino Strada, simbolo dell’integrazione e della capacità di affrontare il disagio, il futuro ambulatorio medico che sarà istituito presso il quartiere San Tommaso-Lido Tre Archi’.
Raffaele Vitali