di Francesca Pasquali
FERMO – Il capoluogo riapre le porte allo sport. Quello inclusivo, che fa bene. Domenica, la palestra di via Leti ospiterà una tappa del Campionato italiano assoluto maschile di sitting volley. Tre le squadre che si contenderanno il passaggio alla fase successiva.
Alle 11.30 ai due lati della rete si siederanno la Scuola di pallavolo Ravenna e la Fluid Fermana, alle 15.30 la Fea Telusiano e la Scuola di pallavolo Ravenna, alle 18.30 la Fluid Fermana e la Fea Telusiano.
Incontri senza pubblico per questioni di sicurezza, che saranno trasmessi in diretta sulla pagina Facebook della Scuola di pallavolo fermana «Torniamo a fare quello che ci piace: promuovere il nostro stupendo territorio attraverso lo sport e i suoi valori», il commento dell’assessore alla Sport, Alberto Scarfini.
«Fermo – ha aggiunto –, da anni, è protagonista di questo sport e centro importante a livello nazionale. Il fatto che, in questa occasione, lo sia insieme ad altre città ci fa ancora più onore. Bisogna ripartire, programmare, tornare a fare quello che sappiamo fare per riempire i nostri cuori».
È un vulcano di idee, Tarcisio Pacetti. Il delegato nazionale Cip (Comitato italiano paralimpico) per le Marche, quest’estate sarà impegnato dal 21 al 25 luglio a Falconara per uno stage dellanazionale di Parabeachvolley. «Dobbiamo unire le forze per pubblicizzare al massimo questi eventi per il turismo senza barriere. I Comuni devono fare la loro parte. Perché è inutile parlare di sport paralimpico, se poi ci sono ancora posti inaccessibili ai disabili».
Prima a nascere nelle Marche, la società di sitting volley fermana, il fine settimana scorso, ha partecipato, a Tirrenia, al Campionato italiano assoluto femminile, piazzandosi quinta. «Abbiamo creato una squadra unendo tre società che parteciperanno anche alla tappa maschile: Fermo, Ravenna e Monte San Giusto. È la sintesi del sitting volley, che è sport di squadra e inclusione. Quello di domenica sarà un assaggio al maschile», le parole del dirigente e allenatore, Lorenzo Giacobbi.
Che, nella passione per lo sport, è figlio d’arte. «Oggi sono rinato, dopo un anno e mezzo di inattività. I ragazzi hanno voglia di ricominciare. Questa è una tappa che mi inorgoglisce. Si terrà in una palestra rinnovata, con parquet e doppio campo», ha spiegato Remo Giacobbi, presidente della Scuola di pallavolo fermana. Sport veicolo di uguaglianza e inclusione, per la delegata provinciale del Coni, Cristina Marinelli.
«Da poco – le sue parole –, abbiamo raggiunto le pari opportunità con la torcia che, alle Olimpiadi di Tokyo, sarà portata da un uomo e una donna. Sono fiduciosa anche per lo sport paralimpico. Che è palestra di vita per i ragazzi, un’opportunità per uscire da questa situazione di stallo fisico ed emotivo. Perché, sapere che ci si rimette in moto in maniera anche inclusiva, è un messaggio importante».
Messaggio ribadito da Fabio Carboni, presidente del comitato territoriale Ascoli Fermo della Federazione italiana pallavolo. «La pallavolo è lo sport più inclusivo. Durante le partite, le differenze non si notano», ha spiegato e anticipato l’intenzione di portare il sitting volley anche ad Ascoli e sulla costa. Hanno parlato di «ottimo inizio per dimostrare che anche il diversamente abile può fare uno sport vero», i rappresentanti dell’Anmil di Fermo, Caterina Luciani e Simone Capriotti.
In campo, domenica, ci sarà anche Luca Vallasciani. Giocatore entrato quattro anni fa nella squadra di sitting volley. Per lui, la tappa fermana del campionato nazionale è la prova che «anche i disabili possono arrivare ad alti livelli».