FERMO – Due chiare indicazioni, seguite da un lungo elenco: Evitare di intasare l’ospedale Murri e anche di girare per le Marche, soprattutto evitate la provincia di Pesaro. “In considerazione dell’attuale situazione sanitaria emergenziale in corso, Comune di Fermo e Area Vasta n. 4 per tutelare e contenere l’eventuale contagio da Coronavirus raccomandano vivamente di attenersi scupolosamente alle seguenti indicazioni” scrivono in una nota comune Paolo Calcinaro e Licio Livini.
Le indicazioni sono semplici che partono dal ‘non recarsi in ospedale se non per situazioni gravi”. Per ridurre l’afflusso sono state decise misure importanti: “Sospese momentaneamente tutte le visite specialistiche e gli esami diagnostici prenotati presso l’ospedale di Fermo”. Mentre proseguono quelle nelle strutture periferiche. “Bloccate le prestazioni con priorità di tipo P e D, mentre proseguono quelle B e quelle di gastroenterologia”. Chi ha prenotato un esame verrà contattato dall’Asur “visto che sono sospese e non cancellate”.
Al contempo, sospese le prenotazioni al Cup, mentre si potranno prenotare esami via telefono (da fisso 800098798 o da mobile 0721.1779301) o tramite App e sito web MyCupmarche.
Infine, la richiesta: Evitare e, se proprio necessario, limitare l’accesso ai reparti per visite ai degenti. Questo per chi normalmente frequenta l’ospedale. Ci sono poi le direttive per chi ha sintomi influenzali: “Non accedere direttamente alle strutture di Pronto Soccorso, ma contattare telefonicamente il proprio medico di medicina generale o pediatra. Contattare il 118 solo in caso d'emergenza. Evitare di ricorrere e affollare le strutture sanitarie per situazioni che non siano gravi o comunque che possano essere oggetto di consultazione del proprio medico di famiglia. Quando è possibile scegliere strumenti di comunicazione che non richiedono l’accesso diretto ( telefono, mail, whatsapp). Seguire le 10 regole di comportamento diffuse dal Ministero della Salute”.
Come se non bastasse, “un’accortezza veramente fondamentale è quella di limitare gli spostamenti allo stretto indispensabile fuori dai nostri territori e soprattutto in quelle zone, anche nella nostra regione, particolarmente colpite dal Coronavirus” concludono Livini e Calcinaro.