FERMO - Dottoressa Anan Maria Calcagni, presidente dell’Ordine dei medici e odontoiatri di Fermo, come è andato l’incontro con il nuovo direttore dell’Ast Gentili?
“Ha voluto parlare con tutto il consiglio direttivo. È stata un’occasione utile per confrontarsi sulle principali criticità di una delicata fase di transizione che coinvolge anche la sanità fermana”.
Si parla sempre tanto dei medici...
“Intanto il direttore Gentili ha riconosciuto la professionalità e il valore dei nostri medici. Questo perché ha trovato una buona organizzazione e quasi tutti i primari al loro posto”.
Avete parlato delle criticità?
“Due le consociamo: pronto soccorso e pediatria. Purtroppo i nuovi medici che si iscrivono all’ordine quasi mai fanno riferimento ai settori dell’emergenza urgenza e della pediatria, preferendo specializzazioni più tranquille”.
Quali priorità ha elencato?
“Ad esempio la necessità di snellire certe procedure, penso ad esempio ai pazienti che vengono dimessi dall’ospedale e che hanno bisogno di successive visite di controllo. Non ha senso che i pazienti debbano ripassare dal medico di medicina generale per prenotare da capo le prestazioni, finendo poi per ripiegare sulla sanità privata che riesce a rispettare i tempi. I medici chiedono di poter gestire i pazienti fino al termine delle cure, per una presa in carico complessiva”.
Sulla sicurezza dei dottori al pronto soccorso avete discusso?
“Ci sono tensioni latenti che ci portiamo dietro dalla pandemia. Abbiamo bisogno della presenza delle forze dell’ordine, dell’attenzione di tutti. I medici non vogliono essere considerati eroi ma vanno rispettati e riconosciuti nel loro ruolo”.
Nodo territorio, quali le strategie?
"È stato il dottor Franco Rossi ha illustrare la nostra posizione a Gentili, un quadro generale che ha fatto emergere lo squilibrio tra costa ed entroterra abitato da persone anziane che hanno invece bisogno di punti di riferimento forti”.
Promesse?
“Non appena avrà nominato direttore amministrativo e sanitario avremo dei punti di riferimento diretti. Intanto sappiamo di trovare in Andrea Vesprini, tornato dopo la parentesi all’Inrca, un punto di riferimento. Di certo lavoreremo sempre a stretto contatto”.
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