di Raffaele Vitali
MONTEGRANARO - Ospedale, certo. Nuovo nosocomio a Campiglione, senza dubbio. “Ma il territorio è il luogo da cui partire per dare la miglior risposta sanitaria”. Roberto Grinta da 40 giorni guida l’Asur 4 di Fermo e dopo aver incontrato il personale, pianificato le prime azioni, dialogato con i sindaci, ha dato il via al tour di conoscenza dei presidi fermani.
Ha scelto di partire d Montegranaro, dove c’è un Hospice, che è una eccellenza regionale, e un presidio con ambulatori e servizi dal potenziale ancora inespresso. Ad accoglierlo Laura Mariani e lo staff infermieristico. “Le cose cambieranno. Il Pnrr prevede 14 miliardi per la sanità. 7 miliardi vanno al territorio, puntando su telemedicina e case di comunità un tempo casa della salute. Questo significa che la regione riprogrammerà il Pnrr e porterà servizi sul territorio”.
Le priorità per Grinta sono chiare: “La sanità fermana ha dei grandissimi professionisti, a cominciare dall’ambiente ospedaliero. Noi dobbiamo aumentare il valore della loro capacità. Con loro deve crescere la qualità dei servizi e dell’assistenza. Insieme con questo, dobbiamo migliorare la collaborazione con le strutture limitrofe all’ospedale per far girare al meglio il sistema”.
Non vuole sentir parla di gap per la sanità fermana, Grinta in 40 giorni ha visto più le potenzialità. “Ho trovato livelli e indici di performance molto alti. Per questo stiamo lavorando per migliorare e proporci aa livello regionale ed extraregionale come hub. Il problema l’ho visto al pronto soccorso. Grazie al lavoro del primario, e di suoi colleghi, abbiamo creato percorsi specifici tra emergenza e reparti, in particolare per area medica e chirurgica. Se prima dovevamo mandare via i pazienti, oggi possiamo accoglierli e seguirli al meglio”. Il pronto soccorso di Fermo è uno di primo livello, uno dei pochi delle Marche.
“Questo fa crescere la potenzialità della struttura. Certo, poi c’è la questione che è l’unico sul territorio e questo complica un po’ tutto. Ma gestire 150 ingressi al giorno come in questo periodo è la riprova che il potenziale è ottimo. Tanto che arrivano anche da fuori regione per farsi curare da noi”.
Arrivato da poco, per Grinta c’è il credito dei sindacati, che sono convinti possa essere il direttore delle assunzioni. Intanto abbiamo garantito il turnover del personale e ci abbiamo investito indirizzando risorse nel reclutare personale in modo specifico e sul fabbisogno reale. Per capirci, a fine settembre apre la Tac, dal giorno dopo funziona h24 perché abbiamo già previsto de tecnici in più. Dobbiamo ragionare in questo modo, se apro dieci letti di terapia intensiva, dobbiamo avere le persone per farli funzionare al meglio”.
Se l’ospedale ha chiaramente bisogno di personale, non si può trascurare il territorio che dal 20 settembre vedrà riaprirsi le porte della Riabilitazione a Porto San Giorgio.
Ribadisce che ha sbloccato 1,8 milioni di euro di investimenti solo per elettromedicali. Una somma in più rispetto al budget classico. “Con l’aiuto della regione e di tutti siamo riusciti a mettere sul piatto da qui alla fine dell’anno queste risorse. Abbiamo preso il laser per urologia, la cardiotac, doteremo il pronto soccorso di otto nuovi posti letto intensivi, con la strumentazione in arrivo in questi giorni”.
La parola ‘cardio’ porta inevitabilmente all’emodinamica. Ma qu questo il direttore generale è più cauto: “Sono un tecnico, lavoro in maniera graduale e senza annunci. Il primo obiettivo è di far migliorare gli indici dei reparti. Una volta fatto questo, partendo da indicatori buoni, potremo pensare ad altri obiettivi come emodinamica e robot. Sapendo che ogni azione terrà conto anche dei due nuovi ospedali in costruzione, Fermo e Amandola, dove la Regione ha intenzione di investire importanti risorse”.
Per Campiglione, dopo lo studio di quello che si ha, verrà stilata la lista della spesa delle nuove tecnologie. “Presto andrò ad Amandola e valuterò anche la situazione del reparto di Medicina” precisa il direttore che intanto conferma il punto vaccinale nell’ospedale dei Sibillini, presidio fondamentale insieme con gli altri per mantenere la regione e la provincia tra le migliori in Italia. “E per questo dico grazie agli operatori che da 18 mesi sono in tensione e lavorano senza sosta” chiosa il dg, che dal territorio ha avuto una richiesta chiara: servono medici di base. “La regione ha un piano anche a livello contrattuale in corso. In questo settore ci sono due livelli di azione, di certo faremo in modo di risolvere le situazioni più delicate”.
Il tour prosegue, dopo Montegranaro è la volta di Sant’Elpidio a Mare. È partito da qui Roberto Grinta per conoscere il suo nuovo luogo di lavoro, un viaggio appena iniziato che Fermo spera diventi un percorso di crescita e sviluppo dopo anni di sacrifici, essendo l’unica provincia che ha riorganizzato la sanità attorno all’ospedale unico.