FERMO - Tre le notizie al termine dell’incontro, durato un paio d’ore, tra la prefetta Vincenza Filippi, i sindacati della sanità, il direttore dell’Area Vasta 4 e alcuni sindaci.
La prima è che il sindaco Paolo Calcinaro ha convocato la conferenza dei sindaci per il pomeriggio del 17 febbraio. Nessun incontro fisico, visto che si terrà in modalità online, ma parteciperanno Roberto Grinta, l’assessore Filippo Saltamartini, la direttrice Asur Nadia Storti e tutti i sindaci. All’ordine del giorno i fondi del Pnrr, la situazione pandemica, l’organizzazione del pronto soccorso.
La seconda è che il direttore Grinta ha dato garanzia al prefetto, e di riflesso al sindaco Adolfo Marinangeli, sul fatto che la Potes medicalizzata di Amandola non sarà smantellata. Un vero cambio di strategia in sole 24 ore, visto che ieri aveva ufficializzato che i Sibillini e Sant’Elpidio a Mare avrebbero perso l’ambulanza con medico. Per Amandola l’unica garanzia, fino a ieri, era che Ascoli Piceno avrebbe coperto la città dei Sibillini. Una risposta che non era sufficiente anche per il prefetto Filippi, conscia della situazione complessa dell’area montana.
Il decreto prevedrebbe una postazione ogni 60mila abitanti e 350km2, ma Grinta si era impegnato di mandare al nuovo responsabile della centrale operativa di Ascoli Piceno per attivarsi e cercare di trovare una soluzione per Amandola.
La terza è il quadro fatto dal direttore Grinta che è convinto che il Murri, e il Fermano, presto migliorerà grazie alla modifica della legge 13 che ripristinerà l’indipendenza delle singole Asur. Sempre se, ha chiarito il direttore ai partecipanti alla riunione, verrà ridefinito un budget equilibrato, cosa che oggi invece penalizza il Murri. Compito di Grinta sarà di ottenere quelle risorse in più.
Risorse che oggi sono anche umane. I sindacati hanno evidenziato al prefetto le carenze e Grinta ha provato a rasserenare tutti partendo dai 24 sanitari non vaccinati, due medici, 5 infermieri, tecnici e altri che impattano sul sistema. Come sostituirli? La prima richiesta del direttore è stata per 12 Oss, dopo mesi e continue pressioni, l’Asur ha fornito i nomi e otto hanno dato la disponibilità. Entro i primi di marzo dovrebbero essere operativi.
Più complicata la situazione infermieri, con 12 richiesti e solo cinque che si sono resi disponibili, ma non immediatamente. Per tutti, contratto a tempo determinato di un anno. È un inizio, che di certo non risolverà i problemi, considerando che al Murri ci sono anche 95 sanitari positivi al Covid, a causa della grande trasmissibilità della variante Omicron.
Raffaele Vitali