di Francesca Pasquali
FERMO - La Lega torna alla carica sulle case popolari. Dopo la mozione bocciata dal Consiglio comunale a febbraio, la questione torna sotto i riflettori.
Perché il 3 settembre è scaduto il nuovo bando emanato dal Comune. E perché il bando di cui sopra non è aggiornato. Nel senso che è stato pubblicato dieci giorni prima dell'entrata in vigore del nuovo regolamento regionale sull'assegnazione degli alloggi dell'Erap.
«Potevamo essere precursori o perfettamente in linea, visto che aspettavamo il bando da due anni. Invece, rincorriamo e dovremo modificare il regolamento comunale», polemizza il capogruppo della Lega, Lorenzo Giacobbi.
Della stessa idea il consigliere regionale ascolano Andrea Antonini, presidente della Terza commissione e ospite dell'incontro di stamattina. «Forse – dice – il Comune avrebbe fatto bene ad attendere la nuova legge, indirizzata all'aumento della sicurezza e della giustizia». Quella che esclude dall'assegnazione delle case popolari chi, negli ultimi dieci anni, è stato condannato ad almeno due anni di carcere o per violenza domestica.
Mentre aumenta il punteggio delle famiglie con disabili e delle coppie under 35, «perché le case popolari spettano alle persone con fragilità oggettive». Non solo. I Comuni dovranno riservare una quota degli alloggi alle persone vittime di violenza domestica. Quelli con più di cinquemila abitanti dovranno garantire un tot di alloggi a forze armate e vigili del fuoco, per fare da deterrente ai malintenzionati.
Chi vive da tempo in una casa popolare e ha messo da parte i soldi per comprarsela potrà farlo. L'Erap dovrà, infatti, inserire nel suo piano vendite il 30% degli alloggi che possiede. I soldi che entreranno saranno usati per comprare altri alloggi o sistemare quelli che non sono utilizzabili.
«Interventi – dice Antonini – tutti nuovi per la Regione, molto criticati dalla sinistra che, ci ha accusato di fare qualcosa contro la legge, quando non abbiamo avuto alcun tipo di osservazione dagli organismi di controllo».
Tornando a Fermo, in duecento hanno fatto domanda per una casa popolare. «Con il bando precedente – fa sapere Giacobbi – sono state evase solo 40 richieste su 200. Dal 2015 al 2018, gli alloggi trovati dal Comune sono stati 101. Nei successivi tre anni, 49. C'è un'esigenza reale e bisogna trovare soluzioni. Per questo, visto che il bando è chiuso e ci sarà una nuova graduatoria, è giusto riprendere il discorso».
Presenti all'incontro di stamattina anche gli altri due consiglieri comunali del Carroccio, Luciano Romanella e Gianluca Tulli. Da quest'ultimo è partita la proposta di realizzare un termovalorizzatore in città. «La discarica – il discorso –, presto o tardi, dovrà chiudere e bisognerà pensare a come essere autonomi nella gestione dei rifiuti». «In un sistema di ricircolo – prosegue Tulli –, quello che non puoi riutilizzare lo puoi valorizzare. Potremmo essere i precursori di un progetto da qui ai prossimi venti anni».
La questione potrebbe fare capolino nel Consiglio comunale di domani che, all'ordine del giorno, ha anche l'approvazione del Dup, il Documento unico di programmazione 2022-2024. «Quest'anno – affonda Tulli –, l'Asite chiude con un passivo di 100mila euro. Quale sviluppo vogliamo dare alla partecipata e quale al territorio del capoluogo di provincia?».
Apre le porte al termovalorizzatore Antonini. «Ragioniamoci – dice –, parametrando il tutto con le esigenze del territorio e facendo attenzione alle speculazioni da fuori». Chiudono Mauro Lucentini e Marco Marinangeli. «A Fermo – sottolinea il parlamentare –, il centrodestra si trova in un'anomalia dovuta alle scorse elezioni, ma le battaglie che facciamo sono costruttive». «C'è una squadra a più livelli che collabora, si confronta, recepisce le problematiche e cerca di trovare le soluzioni, con un forte collegamento tra Comune, Regione e Parlamento», rimarca il consigliere regionale.