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Fermo, la città dove abortire è impossibile. Le donne alzano la voce: "Medici obiettori e Regione negano un diritto"

21 Febbraio 2021

di Raffaele Vitali

FERMO – Si chiamano ‘sorelle’. Sono tante. E questa volta non sono sole. Perché di uomini in piazza al loro fianco ce ne sono molti. La Rete Molto + di 194 che raggruppa le femministe delle Marche ha fatto tappa in piazza del Popolo. “Se siamo qui – spiegano Gea Cococcioni e Diletta Parrino – è perché questa è la città con la situazione più grave. È dal 1979 che all’ospedale Murri è negata l’interruzione di gravidanza”.

L’ospedale di Fermo ha tutti i medici del reparto di ginecologia obiettori. “E non solo, visto che fino a oggi – prosegue Cococcioni – non è neppure stato permesso quello che accade, per esempio a Jesi. Un altro ospedale in cui regna l’obiezione di coscienza, ma in cui è stata siglata una convenzione che apre le porte della struttura a una equipe esterna per garantire alle donne della zona di poter usufruire di un diritto”. A Fermo no, l’Asur 4 ha infatti una convenzione, ma con Macerata. “Situazione che complica ancora di più il quadro già difficile per una donna che è in difficoltà”.

Quello che le ‘sorelle’ ricordano è che “l’aborto è l’ultima chance, è la conclusione di un percorso che invece dovrebbe iniziare a scuola, con una politica educativa e di informazione ben diversa”. Sono in tanti in piazza, ci sono rappresentanti delle istituzioni di Porto Sant’Elpidio, Monte Urano, Porto San Giorgio e anche del comune di Fermo, con Micol Lanzidei. “Siamo contente di questo, visto che l’amministrazione fermana non ci ha neppure risposto ala mail” ribadiscono le organizzatrici. E poi tantissime associazioni, inclusa la Cgil, e i partiti tra cui Fermo Futura, Pd, Sinistra Italiana e Articolo 1.

Si alternano al microfono, ognuno espone una parte del programma, delle motivazioni. Tutte restano unite su uno slogan: “La regione arretra, le donne avanzano”. Chiedono solo il rispetto della legge, “purtroppo il sistema non vieta l’obiezione e eppure la presenza di un numero minimo, ma questo lo potrebbe fare l’Asur nel momento in cui assume” proseguono, e che la Regione attui le linee guida del ministro Speranza. “Da agosto 23020 la pillola Ru$86 si potrebbe usare nei consultori. Non nelle Marche, però. Regione che già ha problemi, visto che in molti posti neppure danno indicazioni utili. Come nel consultorio di porto San Giorgio – riprendono Cococcioni e Parrino – dove nessuno informa sul percorso da fare in caso di necessità di interruzione”.

Tra applausi e qualche striscione che viene mostrato, tra giovanissime in prima linea ed esperte figure, come Licia Canigola e Letizia Bellabarba, la manifestazione va avanti, il freddo gelido di piazza non raffredda gli animi, anzi.

“Si parla di civiltà, niente id più. la donna non rinuncerà mai alla sua autodeterminazione e siamo certe – concludono – che fino a quando ci batteremo per i valori democratici non saremo sole”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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