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Fermo, la città che crea dipendenza alla bellezza tra angoli nascosti e turisti fedeli

25 Agosto 2020

di Raffaele Vitali

FERMO – Piace il capoluogo della piccola provincia. piace Fermo perché ha i portici che fanno ombra, ha le cisterne che rinfrescano, ha mostre nel rinnovato Terminal Dondero che danno un senso al paio d’ore spese tra salite e discese.

L’organizzazione del sistema museale è cresciuta in questi cinque anni sotto la guida di Francesco Trasatti, con tanto di numero unico per le prenotazioni e la possibilità con 8 euro di spaziare tra storia, scienza e arte, incluso l’immenso teatro dell’Aquila. Ma non basta, per essere meta turistica serve sempre qualcosa di particolare. E una mano in questo la dà Bibi Iacopini, quello che una volta si sarebbe definito ‘un personaggio’ della città.

E così non può stupire che ci siano persone come Giorgio Politi che ha tagliato il traguardo dei trent’anni da turista in città, fedele al Girfalco e all’hotel Astoria. Un lasso di tempo che gli è valsa la targa dalle mani del sindaco Paolo Calcinaro, che con soddisfazione ogni mattina guarda dalla sua finestra le persone passeggiare. Ancora di più se qualche nuvola si frappone tra il sole e il turista della costa.

Il giovedì sera è un must per tutti, come la temperatura scende il mercatino si riempie. Era partito piano, con un luglio balbettante, ma sempre affascinante. Poi è arrivato agosto e con il mese clou dell’estate la consueta marea umana, caratterizzata però da mascherine quasi sempre indossate. È l’estate del Covid, quella in cui se si rispettano le regole però si può fare tutto.

Anche perdersi per i vicoli grazie a Fermo Attivo, che è andato in scena in versione serale. Il gioiellino pensato aa Bibi Iacopini anche questa volta non ha tradito le attese. E oltre ai consueti giardini segreti, come quello del palazzo Raccamadoro in piazza del popolo, ha portato le persone dentro il monastero di San Girolamo, dove si è potuto ammirare un Cristo ligneo del ‘500 e ascoltare le clarisse recitare il rosario.

E chi è arrivato fino a lì, se non ha camminato distratto ha scoperto che un pezzo di selciato romano è servito per fare un tratto di muro in via degli Aceti o che ci sono archi romanici e gotici sparsi in città con tanto di mensole medioevali usate come antichi stendipanni. Semplici cartelli esplicativi che colpiscono l’occhio e incuriosiscono. Quel quid in più che se reso ‘istituzionale’ sarebbe un vero valore aggiunto per Fermo. Così come novità è stato il tour con guide organizzato insieme ad Emanuele Luciani.

E proprio le guide, in stile giornate del Fai, potrebbero essere il futuro di Fermo Attivo, perché trovare un giovane studente nell’angolo nascosto che in due minuti ti spiega quello che non tutti possono leggere sarà un ulteriore regalo che Fermo farà ai turisti, a cominciare dall’affezionato Politi con signora che ogni anno lascia il caldo di Modena e si refrigera sotto le logge di piazza.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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