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Fermo investe nel co-housing, il primo piano della fattoria Montepacini per il 'dopo di noi'. "Quattro posti e tante idee"

13 Aprile 2023

FERMO – Montepacini, il gioiello sociale che domina dall’alto le colline di Fermo, cresce grazie a Marco Marchetti e alla volontà dell’amministrazione Calcinaro.

Si sale al primo piano del casolare, finalmente, sopra il ristorante che da tempo è diventato un riferimento del territorio, grazie all’impegno gratuito dello chef Aurelio Damiani e al lavoro di tanti ragazzi sulla carta problematici. “Le famiglie si aspettano molto, noi dovremo essere bravi a preparare i ragazzi che vogliono un domani sereno”.

Insieme con l’Ambito sociale, grazie anche a fondi Pnrr, arriva “il primo grande investimento” per il ‘dopo di noi’ o ‘co-housing’. Si parla di 526mila euro per la realizzazione e la gestione di spazi di futuro per ragazzi diventati uomini, età media 30-40 anni, per vivere il tempo tra strutture e famiglie. “Quello dell’invecchiamento all’interno del nucleo, con la difficoltà di sostenere la situazione è una sfida per il sistema”.

La scelta di investire su Montepacini del Comune è chiara. “Qui c’è una realtà che già funziona, su cui da tempo crediamo. Con la delibera realizzeremo due nuovi appartamenti con questa funzione, con servizi di sostegno a chi vivrà qui in modo indipendente” spiega il sindaco che annuncia un altro appartamento su Fermo e un terzo a livello d’Ambito. “Le scelte sono infatti condivise con tutti gli altri sindaci” ribadisce il primo cittadino.

Sono stati tanti gli investimenti negli anni. “Quando ci siamo insediati erano stati fatti interventi per circa 60mila euro su altre strutture. Nel nuovo immobile era previsto un finanziamento di 100mila euro finalizzato a realizzare un ristorante e sopra degli alloggi, inizialmente legati all’accoglienza. Noi abbiamo ampliato tutto” precisa Ingrid Luciani, assessora ai Lavori Pubblici.

Da qui la scelta politica: “Volevamo un progetto più importante e abbiamo aggiunto altri 400mila euro per garantire anche l’accessibilità con l’ascensore. Subito è stato completato il piano terra con le attività di cucina”. Poi l’accelerazione dal 2021. “Il Comune ha due centri diurni dedicati alla disabilità e stiamo realizzando anche un nuovo centro diurno, perché la richiesta aumenta con la possibilità di accreditare altri 25 ragazzi” aggiunge l’assessore ai Servizi sociali, Mirco Giampieri.

Nei genitori la preoccupazione resta quella del ‘domani’. “Partire da Montepacini era naturale e lo facciamo con 4 posti. Non ci fermeremo però qui, insieme con Ambito e dirigente Della Casa stiamo cercando un appartamento per 4-5 persone. E poi anche all’interno del Pinqua sono previsti altri due appartamenti per 3 ragazzi. Andiamo avanti, sapendo che Alessandro Ranieri, direttore dell’Ambito, è sempre più, bravo a trovare fronti e a costruire progetti” prosegue Giampieri condividendo le parole con il sindaco.

Sono una 50ina gli iscritti al ‘dopo di noi’. “La sfida è formarli per renderli più autonomi possibile”. Ascolta e annuisce Ranieri che nella cooperativa di Montepacini ha la fonte di ispirazione del progetto di co-abitazione che inseguiva da tempo, che vede la condivisione tra ragazzi fragili. “L’approccio di questa realtà è un modello, va oltre l’erogazione di servizi. Qui parliamo di percorsi di vita, di condivisione anche con la parte sanitaria andando oltre le rigidità clinica”.

Non è una struttura, ma un appartamento quello creato. “Ci tengo a questa precisazione, cambia l’approccio. Chi entra qui è perché magari ha parenti anziani”. Ma come funziona? “Per noi è un completamento di un percorso pubblico-privato che ha saputo superare delle difficoltà. Due cooperative, una di servizi, la Cooss Marche, e la fattoria di sociale che collaborano e progettano insieme. Qui parliamo di vita indipendente” chiarisce Marchetti.

Un elemento è già presente con un inserimento in autonomia di una persona che esce dal percorso di disagio psichico. Un ingresso per tre giorni a settimana, passo passo. Noi vorremmo che le persone si scegliessero, che svolgono un tirocinio qui o condividono tempi nei centri educativi”. Montepacini ha rinunciato alla valorizzazione commerciale dell’appartamento, alla monetizzazione, accogliendo persone che operano nell’ambito della fattoria.

Dietro il sistema Montepacini c’è un gruppo di lavoro, dall’avvocato alla psicologa, che seguono con Marchetti i percorsi di inserimento, condivisi ad esempio con il dipartimento di salute mentale.  E il come si arriva a questo ‘dopo di noi’0 è l’altra questione su cui ha lavorato con cura Ranieri: “Da ieri è pubblicato un bando nel sito dell’Ambito e sull’albo pretorio del comune di Fermo per una co-progettazione per la gestione degli inserimenti. Entro l’8 maggio va presentato il piano, sapendo che ci sono a disposizione 330mila euro per i prossimi due anni. Ma è un finanziamento continuativo, per noi è una politica strutturale, rientra nel concetto di prossimità. Speriamo ci sia un unico progetto che unisca più settori”.

Proseguirà nel mentre lo sviluppo della rete di appartamenti: Montepacini, Servigliano, “che a completamente riavviato”, Fermo centro a breve, e poi progetti familiari. Il tutto decidendo la tipologia di assistenza necessaria che viene decisa con Umea e Dsm. “Serve anche un percorso di sgancio dalla famiglia, che va seguita, e di crescita sul ragazzo che deve diventare indipendente. Pe capire se funziona si sperimenterà, prima un fine settimana e a crescere l’uso di lavatrice, il fare la spesa insieme…”.

La strada è aperta, pian paino si consoliderà anche dal punto di vista economico. Al momento paga il pubblico, ma va studiato un sistema in cui le risorse che le famiglie ricevono per gestire il familiare vadano in favore di chi offre il dopo di noi. Bene venga la gratuità da start up, ma il sistema poi deve reggersi sulle sue gambe. No sempre si trovano realtà come Montepacini dove si è incontra una ‘comunità restituente’ come la definisce Marchetti, pensionati che donano il loro tempo e le proprie capacità per mettere al sistema di sostenersi.

@raffaelevitali

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