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Fermo in acquarello: "Pennelli e fotografie per raccontare il bello che ci circonda". L'Unipop fa squadra e coinvolge i giovani

10 Marzo 2022

FERMO – Unipop, Comune di Fermo, centro sociale e Judith Offord: un incrocio di arte e cultura che accompagnerà il territorio fino ai primi di aprile. “Una iniziativa nata dalla passione per l’arte e che poi si è trasformata in un vero progetto, che ha saputo coinvolgere più soggetti. Qualcosa di variegato e traversale, come è l’arte, uno degli strumenti più importanti per diffondere la cultura” spiega Micol Lanzidei, assessora alla Cultura del comune di Fermo.

“Offord ci ha coinvolti in un viaggio nella natura, attraverso l’acquarello che è una tecnica che unisce dolcezza e passione, trasformando i paesaggi anche più ruvidi in una fiaba, che va oltre la vista” prosegue l’assessora. “Permetteremo al visitatore anche di ‘sperimentare’ Torre di Palme con il pennello in mano”. Incontri, laboratori, convegni che permetteranno di conoscere artisti di grande professionalità.

Dietro tutto c’è l’Unipop guidata da Ettore Fedeli. “Si parla anche dei negozi chiusi, delle vetrine non più attive. Vorremmo coinvolgerle in un racconto che ricorda quello che c’è stato, quale storia ha vissuto. In questo modo potremmo trasformare la città in un acquarello a cielo aperto”.

L’Unipop è nata nell’ambito della Learning city: “Noi vogliamo una unitarietà nella cultura cittadina. L’Amministrazione ci appoggia, a cominciare dalla concessione delle strutture” riprende Fedeli. La proposta di Judith Offord di fare una personale ha acceso la lampadina di Fedeli: “Abbiamo pensato di poter raggiungere così più del 50% della popolazione che non va a mostre, che non legge libri. Con la mostra ‘My journey’ siamo convinti di riuscire a coinvolgerli, creando però qualcosa di permanente. Che è il corso”.

E questo è possibile grazie al centro sociale di Villa Vitali che mette a disposizione gli spazi. “Ma non solo perché poi quegli acquerelli diventeranno i protagonisti degli open day, di molti incontri”. E se Offord disegna il presente, con il coinvolgimento delle persone si vivrà anche della memoria di quello che c’era, non solo con una fotografia, ma con l’anima che prende vita in un acquerello”.

Fedeli ha come linea guida il ‘lavorare con qualcuno’ perché Fermo ha tante realtà, ognuno con sue peculiarità, che se coordinate possono solo fare crescere la città.

La memoria è uno dei temi dell’Unipop che è partita con un corso di scrittura autobiografica, “da cui è scaturito un primo capitolo della memoria cittadina”, che ha permesso di organizzare per il 18 marzo un convegno che darà il via al ‘Circolo di scrittura e cultura autobiografica’. “E tutto questo lo faremo coinvolgendo i giovani, che saranno il vero canale per far vivere la memoria di genitori e nonni” ribadisce Fedeli che vuole portare fermo nelal rete delle città dell’acquerello.

La protagonista è Judith Offord: “Con questo progetto possiamo pensare alle cose belle. Sono partita dall’idea di una mostra antologica, ma poi abbiamo subito pensato a qualcosa di ampio respiro. Il ‘mio viaggio’ si è così allargato, ha superato ogni confine, grazie all’amicizia” racconta la pittrice che è arrivata nel 1975 in Italia si è formata a Fermo con Maria Pia Funari.

È nato con lei il gruppo Fermo in acquerello che ha come obiettivo di fare corsi e attività. E siccome lei è inglese, naturale è diventato il legame con Servigliano e la casa della memoria. “Iniziative di comunità che hanno il compito di fare cose che fanno stare bene. Meno pillole e più cultura”.

Infine Cinzia Greco, insegnante di musica all’Isc Da Vinci, che coinvolge direttamente la sede distaccata di Torre di Palme: “L’Unipop è entrata nella scuola. Per i ragazzi delle medie è importante vivere esperienze reali nel proprio ambiente. La lungimiranza di Fedeli è stata proprio quella di portare la pratica a casa dei giovani, entrando nella scuola per ‘La via della memoria’, progetto che vuole salvaguardare la memoria del fermano. I ragazzi, grazie a Diego Marzoni, hanno imparato a scattare foto, a raccontare con immagini, creando un archivio delle singole famiglie. Che potenzieremo con la conoscenza grazie a un accordo con l’archivio di Stato. E poi il maestro Raffaele Ciccaleni che ha avviato il percorso di acquarello”.

Il 20 marzo Torre di Palme aprirà le porte del bosco del Cugnolo a tutte le arti che sono entrate a fare parte della scuola prima di entrare con tamburini e sbandieratori dentro il borgo dove i maestri pittori esporranno.

@raffaelevitali

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