di Raffaele Vitali
FERMO – Giovedì gnocchi? No, mercatino a Fermo. Nove appuntamenti, 180 espositori, di cui 33 nuovi, ma soprattutto tanti turisti stranieri.
Daniela Del Bigio è la presidente del comitato permanente del Mercatino del Giovedì, dal 4 luglio a fine agosto, che ha poi in Bibi Iacopini il suo direttore. “DA 42 anni siamo qui. E continuiamo a crescere perché siamo un punto di riferimento dell’estate fermana, ma soprattutto per gli espositori che arrivano da tutta Italia” spiega la presidente.
Una tradizione con dei riti che tornano ogni anno: “Noi usiamo ancora il cartaceo, le poste per gli inviti che non hanno neppure bisogno di risposta, sappiamo che tutti tornano. Sono i luoghi che mancano, visto che già riempiamo tutti i posti tra piazza, pizzale Azzolino, strada nuova e corso”.
Il comitato ogni anno si rafforza con competenze e la presidente lo ricorda: Antonio Zappalà organizza le mostre “con una puntualità e una professionalità di cui tutti usufruiamo, è magico”; Giocondo Rongoni, è un po’ il direttore artistico, “porta professionalità e crea le brochure”; Piergiorgio Giusti espone, ma al contempo “è l’uomo che studia le tendenze e valuta il pubblico internazionale”. Ognuno mette un tassello che accresce l’identità risetto anche ad altri mercatini.
Quello di Fermo resta un mercatino originale: “E’ mosso dal volontariato, non c’è business se non quello che mantiene in pari il bilancio”. E poi ci sono le iniziative collaterali e le collaborazioni. Comune e Biblioteca sono i due punti fermi da cui ogni anno ripartire. “Pensiamo ai musei aperti a orario continuato fino alla mezzanotte per permettere a chi è attratto dalle bancarelle di vivere la bellezza del capoluogo”.
I numeri sarebbero tanti, ma con un paio l’idea è resa: nove appuntamenti, salta quello del 15 agosto, giorno della Cavalcata, e viene recuperato venerdì 16. “Raggiungiamo quest’anno i 389 giovedì organizzati”. Che l’impatto sia a 360 gradi sulla città lo dicono i musei: in 9 giovedì l’estate scorsa sono stati 3mila i biglietti staccati per le strutture museali (10mila per la visita gratuita in biblioteca). Ogni volta è una magia”.
Anche per questo gli espositori tornano, 33 i nuovi, ma in realtà i 180 totali sono di più perché alcuni spazi sono condivisi” riprende Bibi Iacopini. Espositori tra antiquariato, artigianato, collezionismo, vintage. Arrivano dalle cinque province marchigiane poi Campania, Piemonte, Lombardia, Veneto e Umbria. Una sessantina gli espositori fermani.
Non solo bancarelle. Novità è la mostra Radio d’epoca, ricorrendo i 100 anni dalla prima trasmissione Rai, finanziata dalla Fondazione Carifermo. “Abbiamo scoperto due collezionisti eccezionali, Marco Marziali ne ha di meravigliose, e Claudia Pierangelini che ha una collezione di famiglia. Ma non solo, Rongoni e Zappalà la arricchiranno con immagini dell’epoca e testi. Esporremo nella sala del capitolo, quella al fianco della chiesa della pietà” precisa la presidente.
Fermo ha dedicato anche una lapide a Marconi, ma è all’interno del collegio Sacconi quindi non visitabile.” Ogni famiglia ha avuto la sua radio, la prossima sfida è studiarne l’ingresso nelle case: “Era un lusso, un vero costo, poi è diventato lo strumento più popolare. A Petriolo c’è il ‘museo delle macchine parlanti’ e mi ha ispirato anche nella ricerca delle ‘pubblicità’ che veniva accompagnato al mondo delle radio” aggiunge .
Che il comune ci creda lo conferma il sindaco Paolo Calcinaro: “Mi candido a entrare nel Comitato al termine del mio mandato. Amo il mercatino, da ragazzino era un punto di ritrovo con gli amici. E ho anche partecipato al mercatino dei bambini, incassando 100mila lire a sera. L’ho poi vissuto da amministratore come riferimento per il turismo, soprattutto straniero”.
Aggiunge l’assessora Micol Lanzidei: “C’è una parte emotiva della città legata al mercatino, ognuno ha una sua storia e ogni anno la rivive. Poi c’è il lato turistico e la coralità dell’evento che sa davvero fare squadra. Il settore Cultura si stringe attorno al mercatino, dalla biblioteca ai musei, aggiungendo anche i laboratori che hanno il chiostro del Fontevecchia comE location, offrendo un momento di condivisione alle famiglie, ponendo partecipare bambini e grandi”. “Li abbiamo voluti i laboratori – aggiunge Iacopini – proprio perché manuale e richiamano alla nostra nima”.
Il must è ‘Biblioteca con vista’, come il fatto che i musei fanno grandi numeri tra pinacoteca e cisterne, oltre alle nuove mostre che “quest’anno saranno due, una che farà emergere la ricchezza dei nostri archivi, un’altra grazie al supporto della Carifermo”.
Aprire i fondi è sempre una sfida per la direttrice Maria Chiara Leonori: “Quest’anno Antonio Zappalà ha individuato un nucleo di interesse, insieme con il curatore Vitellozzi, dedicata a Goltzius, un incisore del 500 che si muove dall’iconografia sacra a quella profana che venne addirittura proibita. Ha prodotto per Ovidio le tavole della metamorfosi, opere a lungo all’indice con tanto di marchio ‘pro’ ovvero proibito, per i suoi contenuti pagani e licenziosi. Da qui la mostra tra ‘sacro e proibito’ che fa emergere il suo eclettismo anche stilistico”.
La seconda mostra è nata pensando agli stranieri. “Ai turisti piacciono i manoscritti, vogliono vedere i libri antichi. Ci saranno tre bacheche con i manoscritti tra i più belli della biblioteca, incluso quello tra il nono e decimo secolo, simbolo del nostro fondo. E poi codici rinascimentali. Il titolo è ‘dalla mano al mouse’ ed è stato pensato con l’Istituto centrale catalogo unico”. La biblioteca metterà a disposizione anche i ragazzi del servizio civile come ciceroni. Confermata la biblioteca ragazzi aperta e coinvolgente con laboratori sulle vignette.
Un ‘fuori mercatino’ va in scena il giovedì alle 1930 con l’apertura dell’oratorio di Santa Monica, visita da prenotare gratuita, dura un’ora, e stesso orario, la sotto il porticato della strada nuova, con incontri con personaggi della musica e della letteratura del Fermano organizzati insieme con Armonicamente e Stazione 41.
Confermato il servizio navetta Summer bus dalle 17.30 a mezzanotte dai campeggi al mercatino. Mentre in centro si muoveranno gli uomini dell’Asite che tra le 18 e le 23 tengono pulito, svuotando i cestini, “almeno tre volte a pomeriggio”, peer far godere Fermo in tutto il suo splendore. per cui – conclude Calcinaro prima del brindisi offerto come sempre dall’oste Peppe Rossi - viva il mercatino”.