FERMO – Bandierine rosse, tante. Bandierine arancioni, poche. Bandierine verdi, neanche una. Dietro ogni bandierina, sul sito dell’Asur 4, c’è un pediatra, in questo caso di Fermo, e la sua disponibilità. Rosso significa pieno, arancione che ha pochi posti e dedicati a nuovi bambini di famiglie già seguite, verde che è disponibile. L’amara scoperta l’ha fatta una mamma che si è messa alla ricerca di un nuovo medico per i figli.
Tutto è partito dalla notizia, attesa ma sempre rinviata: la dottoressa Alberta Gentili va in pensione dopo più di tre decenni di professione e generazioni di fermani fatti crescere con professionalità. “A Fermo – ribadisce la mamma - non vi è nemmeno un pediatra disponibile. E non che andando fuori comune vada meglio. A Porto San Giorgio vi è un unico pediatra disponibile. Quindi dove è la scelta?”.
Dopo la lunga battaglia della Valdaso per avere un pediatra, la dottoressa Alessandra Pinelli è stata nominata da poco, si apre una nuova questione. Che però è ancora più impattante, visto il bacino di utenza della storica Gentili. “Parliamo di bambini della fascia di età 0 - 6 anni. Parliamo di bambini che si ammalano spesso andando a scuola, parliamo di bambini per i quali non vige l'obbligo della mascherina, parliamo di bambini che nei primi anni di vita non parlano e quindi non esprimono i loro bisogni verbalmente e non ci dicono con precisione dove sentono dolore e di quale intensità” riprende la mamma.
Il sunto: un pediatra a Fermo serve e in fretta, da qui la sollecitazione all’Area Vasta 4 diretta da Roberto Grinta. Perché non è pensabile dover far percorrere decine di chilometri a bambini e familiari, magari con febbre, che altrimenti saranno costrette a rivolgersi a guardia medica e pronto soccorso.
Raffaele Vitali